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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Noce

Ristorazione ospedaliera, esternalizzazioni e proroghe mettono a rischio centinaia di posti di lavoro in Sicilia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

In Italia è dai primi anni Novanta che le esternalizzazioni prendono il volo come risposta ai sempre più stringenti vincoli di bilancio sulla finanza pubblica introdotti dal Patto di Stabilità e alle numerose restrizioni sul blocco delle assunzioni e del turnover imposte per via normativa dai successivi governi. La logica centrale che motiva le esternalizzazioni nel pubblico è nei fatti un riordino del controllo sulla forza lavoro e sui rapporti di potere nelle relazioni di classe, oltre i luoghi della produzione capitalistica tout court. La riduzione del costo del lavoro è chiaramente una delle ragioni centrali che ha animato storicamente questo processo, anche in virtù della sua coincidenza temporale con il restringimento dei vincoli di bilancio. Eppure, la riduzione del costo del lavoro non si traduce automaticamente in una razionalizzazione della spesa pubblica.

Ecco il paradosso: spesso e volentieri, i costi del lavoro più bassi non vengono trasmessi in prezzi più bassi e dunque in risparmi per l’amministrazione committente. Al contrario i prezzi immutati o addirittura aumentati vengono assorbiti in gran parte come costi di commissione – e dunque profitti – dalle aziende che forniscono servizi in appalto. In Sicilia, nel settore della ristorazione ospedaliera in appalto, ad aggravare i danni derivati dalla esternalizzazione del servizio, si aggiunge che gli appalti sono perennemente in proroga, gare di appalto scadute da tempo, vengono affidate con proroga tecnica, mentre l’indizione delle gare stagna nella confusione delle varie attribuzione di competenze e nelle incompetenze delle committenze, della CUC Sicilia e degli organi di vigilanza. Già nel settembre scorso la vigilanza Anac si era così espressa sull’uso delle proroghe: “L’utilizzo reiterato della proroga tecnica, che si traduce in una fattispecie di affidamento senza gara, comporta la violazione dei principi comunitari di libera concorrenza e parità di trattamento, enunciati dall’art. 2 comma 1 del d.lgs. 163/2006, oggi art. 30 comma 1 del d.lgs. 50/2016. Il dilatarsi della tempistica per la predisposizione dei documenti di gara, che ritarda l’avvio della procedura rispetto a quanto previsto negli atti di programmazione, non risulta in linea con il principio di tempestività enunciato dall’art. 30 del d.lgs. 50/2016, corollario del principio di buon andamento di cui all’art. 97 della Costituzione. (…)L’uso improprio delle proroghe, può assumere profili di illegittimità e di danno erariale, allorquando le amministrazioni interessate non dimostrino di aver attivato tutti quegli  strumenti organizzativi\amministrativi necessari ad evitare il generale e tassativo divieto di proroga dei contratti in corso e le correlate distorsioni del mercato”.

Entrando nello specifico della Ristorazione Ospedaliera del Servizio Sanitario Regionale della Sicilia, occorre ricordare che Il 03/06/2021 la C.U.C. comunica annullamento gara a seguito di sentenza del TAR Palermo n.1482 del 10/05/2021, che accoglie definitivamente il ricorso n.1995/2019 ed annulla gli atti di gara impugnati. Su indicazione dell'Avvocatura dello Stato la Centrale Unica di Committenza, non ha ritenuto utile proporre appello avverso la sentenza citata. Ad oggi vi è assenza di comunicazione per indizione gara Servizio di Ristorazione per le Aziende del Sistema Sanitario Regionale della Sicilia. L’ Organizzazione Sindacale FLAICA CUB di Palermo, ha più volte segnalato all’Assessorato Regionale al Bilancio, all’Assessorato Regionale alla Salute ed anche al Prefetto di Palermo che i lavoratori già sono già fortemente danneggiati economicamente per il cospicuo e continuo ricorso agli ammortizzatori sociali e poco sereni per l'incertezza del futuro ed i gravi disagi dovuti alla pandemia da COVID.

E' assurdo che a causa di ulteriori ritardi nella indizione della gara i lavoratori debbano ritrovarsi in una condizione assai drammatica. Inoltre il protrarsi a lungo di proroghe di commesse ormai scadute da lungo tempo e a condizioni economiche congelate all’inizio delle commesse stesse, espone le aziende committenti all’impossibilità nel sostenere costi maggiori per le materie prime e le manutenzioni delle attrezzature, che inevitabilmente avranno una ripercussione economica negativa sui lavoratori con la diminuzione dei livelli occupazionali delle commesse e incideranno negativamente sulle condizioni di sicurezza dei lavoratori a causa dei mancati investimenti, dovuti al protrarsi delle proroghe. Proroghe e massiccio utilizzo della cassa integrazione da parte delle ditte appaltatrici, ha inciso negativamente sui già minimi livelli retributivi ed incide negativamente sulle condizioni di sicurezza dei lavoratori stessi a causa dei mancati investimenti dovuti al protrarsi delle proroghe ed una qualità del servizio che peggiora ogni giorno che passa, danneggiando così oltre che i lavoratori anche gli utenti del servizio: cioè gli AMMALATI! Per quanto riguarda gli appalti nella Ristorazione Ospedaliera Palermitana, bisogna segnalare, che la Ristorazione degli Ospedali Pubblici Cervello, Villa Sofia, Arnas Civico Ospedale dei Bambini, Policlinico sono affidate in appalto (attualmente tutte in proroghe) ad una nota cooperativa locale, se pur consorziata in ATI con un Consorzio di servizi a carattere Nazionale, mentre la Ristorazione dei Presidi Ospedaliera ASP 6 è affidata in appalto ( ed attualmente in proroga ), ad una nota Azienda di carattere Nazionale di Andreottiana fondazione e legata a Comunione e Liberazione, in passato coinvolta in inchiesta giudiziaria. Dal 01/12/2014, con procedure poche chiare, La direzione generale dell’ASP 6 di Palermo concede a quest’ultima di produrre i pasti presso il centro cottura della nota cooperativa locale, instaurando di fatto un monopolio della ristorazione ospedaliera pubblica palermitana.

Praticamente tutti i pasti degli ospedali pubblici della città di Palermo ed anche di alcuni presidi dislocati in provincia vengono prodotti in unico centro cottura. Ironia della sorte, questo perverso sistema esternalizzazione dei servizi – gare di appalto al ribasso – lunghe proroghe non ha permesso alla più grande azienda di ristorazione collettiva di Palermo di salvarsi da una grave crisi economica, di cui il COVID ha solo maggiormente evidenziato il lato negativo e drammatico delle esternalizzazioni e del sistema degli appalti. Una crisi molto grave che non esclude il ricorso alla liquidazione dell’Azienda e/o il deposito dei libri contabili al tribunale fallimentare, con grave ripercussione su tutta la platea dei 600 dipendenti di cui 300 solo sul territorio Palermitano. L’eventualità di uno scenario fallimentare, costringerebbe ogni committenza all’affidamento provvisorio ad altre Società, rendendo vane le clausole di salvaguardia per il mantenimento dei livelli occupazionali, e di conseguenza con il serio rischio che circa 600 lavoratori potrebbero trovarsi senza occupazione. Il mancato sblocco della situazione , e la impossibilità della azienda di restare in piedi senza aiuto , la impossibilità di fare fronte ai propri impegni , porterebbe l’ azienda molto probabilmente al fallimento. La necessità primaria delle committenze tutte, nel malaugurato caso di fallimento, sarebbe quella di assicurare il servizio , ma non vorremmo che fosse messa in secondo piano la tutela dell’occupazione. L’Organizzazione Sindacale FLAICA CUB di Palermo esorta tutte le parti in causa a scongiurare che siano prese soluzioni, tipo affidamenti temporanei, che mettano a repentaglio la salvaguardia della occupazione.

 La Regione Sicilia soffre già una drammatica ed atavica situazione occupazionale!!!! Pur ritenendo l’esternalizzazione dei servizi ed il sistema degli appalti al ribasso una ferita mortale ai salari già minimi di una intera categoria di lavoratrici e lavoratori, nell’immediato e nella urgenza la FLAICA CUB di Palermo esorta la Centrale Unica di Committenza della Regione Sicilia, a bandire nuovamente la gara per la Ristorazione Ospedaliera del Servizio Sanitario Regionale della Regione Sicilia. Nel lungo termine, la FLAICA CUB, sia a livello Regionale che Nazionale, da tempo conduce la battaglia per la internalizzazione dei servizi negli Enti Pubblici. Il sistema delle esternalizzazioni consiste non è altro che un sussidio pubblico ai profitti di un vasto ecosistema di soggetti privati che di appalti si nutre e che agisce come gruppo di pressione, ai danni dei lavoratori e dei cittadini che da quei servizi appaltati dipendono. Il meccanismo che lega esternalizzazioni e svalutazione salariale è semplice: per rimanere competitive sul mercato degli appalti, le aziende fornitrici hanno infatti ogni interesse a mantenere bassi i salari, applicando ai propri lavoratori contratti di gran lunga più flessibili e svantaggiosi – sia in termini di protezioni che di condizioni lavorative – rispetto a quelli delle organizzazioni appaltanti. L’esternalizzazione si traduce dunque sistematicamente in un marcato peggioramento delle condizioni dei lavoratori interessati, con maggiori carichi di lavoro, intensificazione degli incarichi e degli orari e abbassamento retributivo. Il processo di competizione al ribasso non ha mai fine: le pressioni derivanti dalla necessità di vincere gare di appalto giocate tutte sul fattore prezzo e da un potenziale mancato rinnovo delle commesse favorisce infatti una svalutazione continua del costo del lavoro.

La realtà dilagante delle esternalizzazioni: un processo strisciante ma sempre più pervasivo che rende indefiniti i confini del settore pubblico, creando una corsa al ribasso sul costo del lavoro, sui diritti dei lavoratori e sulla quantità e qualità dei servizi offerti. La frammentazione della forza lavoro in diversi segmenti, con datori di lavoro e contratti diversi, diminuisce la capacità dei lavoratori di resistere ai processi di ristrutturazione e peggioramento delle proprie condizioni. L’agibilità sindacale nei servizi esternalizzati è fortemente limitata. Il potere contrattuale dei lavoratori, più facilmente ricattabili perché meno protetti e assunti con contratti atipici o con forme contrattuali fraudolente (ad esempio soci lavoratori di cooperative spurie), risulta fortemente diminuito, sbilanciando i rapporti di potere in favore dei datori di lavoro. Non è un fenomeno marginale, ma piuttosto una questione di conflitto socio-economico contemporaneo: austerità permanente, privatizzazioni, frammentazione del mondo del lavoro, cambiamento dei rapporti di forza tra stato, capitale e lavoro.

Antonio Della Pietra, Portavoce Provinciale Flaica Cub Palermo

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