Il mondo ci prende in giro, su Facebook nasce la pagina "Con la mafia non si mangia"
L'obiettivo è raccogliere e quindi diffondere foto e testimonianze dei viaggiatori che si imbattano in menu che associano la Sicilia e i suoi piatti a Cosa Nostra e ai suoi boss. E dopo il caso di Copenhagen affiorano altri antipatici accostamenti
Dopo il caso "Don Panino", e la denuncia di Fabrizio Ferrandelli, che in Danimarca ha trovato la "pizza mafioso", nasce una campagna contro i menu che in vari ristoranti d'Europa si ispirano a Cosa nostra. Ad avviarla, su Facebook, sono stati i palermitani Antonio Ferrante e Vassily Sortino, che sul social network più famoso hanno aperto la pagina "Con la mafia non si mangia" per raccogliere e quindi diffondere foto e testimonianze di viaggiatori che si imbattano in menu che associano la Sicilia e i suoi piatti alla mafia e ai suoi boss.
Ma quelli di Vienna e Copenhagen non sono casi isolati. L'ultimo, affiorato di recente, riguarda il pub-discoteca "La Mafia", di La Vella, la capitale del minuscolo stato pineraico Andorra, mentre in Germania un rivenditore di caffè ha sfruttato il nome della Mafia per KaffeMafia. Fabrizio Ferrandelli, deputato regionale del Pd, ha deciso così di presentare un dossier all'Ars.
"E' un'idea - dice Ferrante - nata dopo l'ennesima denuncia da parte di Ferrandelli, che ha scoperto che in un ristorante a Copenhagen servono la 'pizza mafioso'. E' ormai chiaro che non si tratta piu' di casi isolati, ma di una vera e propria moda. Unire tutte le esperienze e gli esempi negativi -afferma ancora Ferrante- servira' a mostrare la reale portata di un fenomeno odioso e offensivo nei confronti della Sicilia e dei siciliani onesti".