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Cronaca

Risonanza magnetica ancora guasta al Civico, bimbo con tumore trasferito all'Ismett

Il piccolo paziente era ricoverato all'ospedale dei Bambini dove l'esame diagnostico, acquistato nel 2016, non è mai entrato in funzione. La dirigenza del pronto soccorso scrive al 118: "Dirottare altrove gli utenti". Il Cimo tuona: "Nessun privato governa un'azienda in questo deplorevole modo"

Impossibile fare una risonanza magnetica al Civico: il costoso macchinario (Rmn), installato al piano sotterraneo della struttura sanitaria più grande da Napoli in giù, è ancora guasto. E i pazienti sono costretti ad andare altrove. A metterlo nero su bianco è la dirigenza stessa del pronto soccorso che con una nota (datata 4 ottobre) chiede al 118 di dirottare altrove i pazienti che potrebbero necessitare di tale esame diagnostico urgente: "L'apparecchio è guasto, sarà cura di tale dirigenza comunicare l'avvenuta risoluzione". 

E così un bimbo di dieci anni ricoverato al Di Cristina con un cancro cerebrale per fare l'esame è stato trasferito all'Ismett. La risonanza acquistata nel lontano febbraio 2016 per l'Ospedale dei bambini non è mai entrata in funzione, quella del Civico non funziona e questa è l'unica possibilità. "La situazione - afferma Angelo Collodoro, vice segretario regionale del Cimo - ha raggiunto livelli di assoluto paradosso mostrando solo una infinita incapacita gestionale. Finendo con il mettere a rischio i livelli essenziali di assistenza in un'azienda gravata da un piano di rientro da 60 milioni e che non riesce a fare quella produttività necessaria a una crescita. È appena il caso di sottolineare che nessun soggetto privato governa un'azienda in questo deplorevole modo".

Da mesi il Cimo denuncia i continui disagi per gli utenti sottolineando anche le ricadute negative in termini economici per l'ospedale: l'indisponibilità di questi macchinari influisce negativamente sui bilanci dell’azienda in disavanzo "quasi per intero a causa della mancata erogazione di prestazioni sanitarie”. Secondo fonti ospedaliere sono state circa 5 mila le risonanze “saltate” da maggio 2018 tra utenza esterna (che spesso finisce fra le braccia del privato) e pazienti costretti a fare gli esami al di fuori del Civico (come per esempio al Policlinico e all’Ismett. O dai privati).


 

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