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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Sciopero dei netturbini, in Sicilia adesione del 75% dei lavoratori: "Eterna emergenza nel settore dei rifiuti"

La protesta di Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, alla quale si è aggregata pure la Fiadel Cisal, è stata indetta per il mancato rinnovo del contratto nazionale di categoria". L'attacco ai governi regionali: "Discariche sature, negli ultimi anni si è messa la polvere sotto il tappeto". Raccolta a rilento, cassonetti stracolmi

In Sicilia il 75% dei netturbini ha aderito allo sciopero nazionale indetto da Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, al quale si è aggregata anche la Fiadel Cisal. In corso davanti alle prefetture sit in davanti a tutte le prefetture dell'Isola. Alla base della protesta c'è la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di settore, causata secondo i sindacati "dall’atteggiamento delle associazioni datoriali (Utilitalia, Cisambiente, Assoambiente ecc...)".

"In Sicilia - affermano Fp Cgil, Fit Cisl Uil Trasporti - lo sciopero di oggi ha una doppia valenza: da un lato il rinnovo del contratto nazionale di settore e dall’altro lato la condizione del sistema dei rifiuti che in Sicilia è un'eterna emergenza. La pandemia ha evidenziato ancor di più quanto siano indispensabili i lavoratori dei servizi ambientali, rinnovare e migliorare il contratto è necessario anche in prospettiva degli investimenti europei legati al miglioramento, all’ammodernamento e alla realizzazione di nuovi impianti sui rifiuti, previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza in un settore strategico come quello dei rifiuti".

"Da due anni aspettiamo il rinnovo del contratto - aggiunge Giuseppe Badagliacca, segretario regionale della Fiadel Cisal - e invece riceviamo proposte inaccettabili da parte delle aziende: diciamo 'no' alla precarizzazione e al mancato riconoscimento delle professionalità acquisite, il rilancio del settore passa invece da una maggiore tutela della salute dei lavoratori e da una nuova classificazione del personale. Un settore, quello dell’igiene ambientale, che in Sicilia è in piena crisi con discariche sature e rifiuti che non si sa dove conferire. Gli ultimi governi regionali hanno messo la polvere sotto il tappeto e non hanno avuto il coraggio di riformare un settore che avrebbe invece bisogno di investimenti e scelte coraggiose”.

A Palermo, la Rap sta garantendo l’erogazione dei servizi minimi essenziali previsti dagli accordi nazionali ed aziendali. Poca roba visto che i cassonetti sono già stracolmi e la pioggia caduta tra ieri e oggi ha trascinato parecchi rifiuti per strada. "Gran parte dei dipendenti - riferisce l'ex municipalizzata - non ha svolto attività piena, astenendosi tra l'altro anche da attività straordinarie e progetti mirati provocando inevitabilmente rallentamenti sui servizi, nei rispettivi turni di lavoro. I recuperi sono già programmati, anche se non potranno essere immediati. Ci scusiamo con l’utenza per i disagi".

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