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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Rifiuti: ecco il nuovo piano spazzamento, ma la Rap è a corto di personale e mezzi

Con la città in piena emergenza immondizia e un'azienda senza vertice rischia di rimanere "congelato" l'ultimo atto firmato dall'ex presidente Dolce, che prevede la riorganizzazione del servizio di pulizia stradale

E' l'ultimo atto firmato dal presidente della Rap, Roberto Dolce, prima della della decadenza del Cda. In assenza di una governance aziendale resta però "congelato": stiamo parlando del piano dello spazzamento manuale. Sollecitato a febbraio scorso dall'assessore all'Ambiente Marino, è stato trasmesso solo questa settimana alla Giunta e al Consiglio comunale.

Il che suona un po' come una beffa. Non solo per il tempo che si è perso, ma perché con una città in piena emergenza rifiuti, lo spazzamento delle strade non è in cima alle priorità. Per di più - come sottolinea Dolce nella relazione di accompagnamento - "la piena attuazione del piano per tutta la città è ovviamente subordinata all'assegnazione al servizio di spazzamento di mezzi ed operatori in numero sufficiente a garantire le frequenze previste". Proprio i mezzi sono la nota dolente dell'azienda cittadina d'igiene pubblica. Una flotta di sei autocompattatori trattenuti in officina più del previsto dalle ditte di manutenzione (che reclamano soldi) ha generato l'emergenza che ancora oggi affligge la città: con enorme difficoltà si riesce a garantire la copertura degli itinerarie lo svuotamento dei cassonetti. Un'emergenza legata a doppio filo con la questione Tari, tributo che il Comune non riesce a riscuotere e trasferire alla Rap (circa 70 i milioni da recuperare).

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Per quanto riguarda lo spazzamento, invece, ci sono a disposizione circa 50 "lapini". Poca roba per organizzare un efficiente servizio di pulizia delle strade. "Sono in fase di acquisizione - scrive ancora Dolce - 60 autocarri a vasca da impiegare sia nel servizio di spazzamento che in quello di svuotamento dei cestini gettacarta, potendo rendere in tal modo più flessibile la capacità operativa degli addetti, oggi limitata a causa della inadeguatezza ed insufficienza del numero dei mezzi". Ovvero i  50 "lapini" di cui sopra. Per non parlare delle spazzatrici: le 16 nuove macchine acquistate, in base a quanto si apprende da alcuni lavoratori, si surriscaldano facilmente e sono costrette a fermarsi di continuo. Oppure a rimanere ai box. 

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Capitolo personale. Tra pensionamenti e decessi (250), licenziamenti per motivi disciplinari e pendenze penali (20 circa) e il passaggio di 175 addetti alle caditoie all'Amap, la partecipata del Comune è passata dai 2.300 dipendenti del 2013 agli attuali 1.900. Alcuni addetti allo spazzamento sono stati "sacrificati" e dirottati in parte al Tmb (l'impianto di trattamento meccanico biologico di Bellolampo) e in parte alla raccolta dei rifiuti. "Si rammenta che la precedente organizzazione, in cui ad ogni operatore veniva assegnato univocamente un ambito (porzione stradale), richiedeva l'impiego di  unità, di gran lunga superiore rispetto a quelli previsti dal nuovo piano (352) nonché a quelli attualmente disponibili (280)". L'esiguità di risorse è stata messa nero su bianco da Dolce nel documento di accompagnamento al piano inviato agli assessori Sergio Marino (Ambiente) e Iolanda Riolo (Partecipate), nonché ai consiglieri di Sala delle Lapidi. 

Con il piano revisionato agli operatori ecologici non toccherebbe più una sola porzione di strada, ma più itinerari da gestire con frequenze diverse in modo tale da razionalizzare mezzi e risorse umane. I test condotti per un anno in Prima e Ottava Circoscrizione, secondo Dolce, hanno avuto "esiti positivi" rispetto all'attuale organizzazione che ha troppi ambiti da servire, circa 270, e pochi operatori disponibili: "Circa 170 che, al netto di ferie, permessi e malattie, si riducono a 120 al giorno". La nuova organizzazione del lavoro, messa a punto con un software che consente di avere elementi oggettivi sull'operato dei dipendenti e sull'efficacia o meno della pianificazione, prevede frequenze medie d'intervento sullo spazzamento manuale in aumento del 30% e uno spazzamento meccanizzato che copra non più il 5% ma il 20% della rete viaria cittadina. Tutto però rischia di rimanere sulla carta per chissà quanto tempo. 

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