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Cronaca

Veleni e rifiuti, dopo il caos di Pasqua Orlando ascoltato dai magistrati

L'inchiesta per i disservizi registrati recentemente è proseguita con l'audizione in Procura del sindaco. Nel frattempo non si spegne l'eco dell'operazione di polizia che ha portato all'arresto di quattro dipendenti infedeli: dirigenza e sindacati tornano a polemizzare

Veleni e azioni giudiziarie attorno alla Rap, la società che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in città. L'inchiesta aperta nei giorni scorsi per i disservizi registrati nel periodo pasquale è proseguita con l'audizione in procura del sindaco Leoluca Orlando. Il primo cittadino è stato ascoltato per più di due ore dal procuratore aggiunto Dino Petralia e dal pm Enrico Bologna, come persona informata dei fatti. Ha risposto alle domande dei magistrati, poi ha lasciato il Palazzo di Giustizia, senza tuttavia rilasciare dichiarazioni". L'audizione in Procura è secretata", ha detto Orlando, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

L'INCHIESTA
Proprio Orlando negli scorsi giorni è stato autore di una lettera aperta alla cittadinanza in cui parlava di un "sistema criminogeno". L'indagine, che ipotizza il reato di interruzione di pubblico servizio, nasce dai disservizi subiti dai cittadini dopo l'avvio della vertenza del personale Rap. A ridosso delle vacanze di Pasqua i dipendenti della società, lamentando problemi di sicurezza nel lavoro e incertezza per il futuro, hanno organizzato una serie di assemblee sindacali bloccando di fatto il servizio di raccolta.

LO SCONTRO RAP-SINDACATI

Dopo il sindaco, i Pm hanno ascoltato anche il presidente della Rap, l'azienda comunale della raccolta dei rifiuti, Sergio Marino. Pure Marino ha risposto in veste di persona informata dei fatti. Nel frattempo non si spegne l'eco dell'operazione di polizia che ha portato all'arresto di quattro dipendenti infedeli, sorpresi mentre rubavano gasolio e materiale aziendale. Dirigenza e sindacati tornano a polemizzare.

E il presidente della Rap in una nota ha replicato a quanto affermato nei giorni scorsi dal segretario regionale della Fit Cisl, Dionisio Giordano. "In un momento particolare come questo - dice Marino - avremmo gradito da parte delle organizzazioni sindacali il silenzio o la disponibilità al lavoro piuttosto che la ricerca di colpevoli che certamente non possono trovarsi nè nella diligenza nè nel management”. 

“Ci si augurava, in questo momento così triste per la moltitudine dei dipendenti onesti della Rap, - continua il presidente - che qualche sigla sindacale facesse autocritica sulle recenti iniziative poste in essere nelle ultime settimane che, come hanno dimostrato le indagini della polizia non dipendevano sicuramente dalla mancanza dei 'dpl' (guanti, tute e mascherine ndr.), regolarmente acquistati. Manca, ancora una volta, una seria autocritica da parte delle organizzazioni sindacali sui messaggi che anche il sindacato deve mandare ai propri iscritti. Si è ben consapevoli unitamente alla dirigenza, di dovere ancora aumentare e affinare i controlli all'interno della società ma non si accettano deprecabili atteggiamenti che mirano solo a denigrare e mettere in cattiva luce il management aziendale. Chi è ha conoscenza di fatti o atti penalmente o aziendalmente rilevanti che abbia il coraggio di denunciarli”.

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