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Cronaca

La discarica di Bellolampo resta in funzione, Orlando: "Allarmi erano infondati"

Il sindaco ha firmato la proroga per il conferimento dei rifiuti e ha confermato l'incarico alla Rap per lo smaltimento del percolato prodotto dalle vecchie vasche

Si allontana, almeno per qualche mese, lo spettro dell'emergenza rifiuti. Il sindaco Leoluca Orlando ha firmato l'ordinanza con cui proproga la possibilità di conferire i rifiuti nella discarica di Bellolampo. Contestualmente ha confermato l'incarico alla Rap dello smaltimento del percolato prodotto dalle vecchie vasche di proprietà dell'Amia. Il provvedimento sarà in vigore fino al prossimo 15 luglio, data in cui dovrebbe entrare in funzione a pieno regime l'impianto di trattamento meccanico biologico, il cosidetto Tmb che consente di separare i rifiuti solidi da quelli umidi, diminuendo così la quota di immondizia da destinare in discarica.

Proprio attorno al Tmb si era incentrato il dibattito nelle ultime settimane. La mancata entrata in funzione dell'impianto rischiava di portare alla chiusurat del sito. Un periciolo che ha generato polemiche e rimpalli di responsabilità tra Comune e Regione. Una prima rassicurazione era giunta martedì con l'annuncio da parte della Rap (che ha preso in gestione l'impianto ndr.): "le prove di uso del Tmb partiranno a gennaio".

Adesso la notizia della proroga. "Mi auguro che sia finalmente chiaro a tutti - sottolinea Orlando - quanto fossero del tutto inutili le polemiche e gli annunci dei giorni scorsi, che hanno soltanto creato un ingiustificato allarme".

LE REAZIONI
“Da anni su Bellolampo, e più in generale sui rifiuti - dice il consigliere comunale del gruppo Misto Filippo Occhipinti - assistiamo allo scaricabarile tra il Comune di Palermo e la Regione: non si capisce chi abbia responsabilità sulla gestione della discarica, sull’avvio del nuovo step del porta a porta, sui disastri ambientali collegati con la produzione e lo smaltimento di percolato. Bisogna attivare immediatamente l’impianto di Tmb e incentivare la differenziata, evitando di giocare con la salute dei cittadini e di trovare finte soluzioni a ridosso delle elezioni, e inoltre stabilire a chi compete il post mortem delle vasche sature che era in capo ad Amia: i palermitani hanno già pagato con le proprie tasse 70 milioni di euro per il post mortem, che fine hanno fatto i soldi? I cittadini saranno costretti a pagare una seconda volta? Nel frattempo la politica litiga e perde tempo, lasciando soli i cittadini”.

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