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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Arenella-Vergine Maria / Via Papa Sergio I

"No a salme estranee nella tomba di famiglia": Tar contro il Comune

Una cittadina, tramite lo studio Kenton Miles Legal, si è rivolta al tribunale amministrativo per evitare che la tomba di famiglia venisse "temporaneamente espropriata" per fare spazio al cadavere di uno sconosciuto

Si è rivolta al Tar per evitare che la tomba di famiglia venisse “temporaneamente espropriata” per fare spazio alla salma di un estraneo. La terza sezione del tribunale amministrativo siciliano ha accolto (in soli tre giorni) il ricorso di una cittadina contro quanto disposto dal Comune con un’ordinanza sindacale e altre note. Tramite questi atti l’Amministrazione disponeva l’inumazione, a partire da oggi, di numerose salme non ancora sepolte. “Il Comune - spiegano gli avvocati Roberta Di Franco e Domenico Pitruzzella dello studio Kenton Miles Legal - sapeva a cosa andava incontro e, probabilmente, sperava che nessuno sollevasse il problema”.

La ricorrente, grazie all’annullamento dell’ordinanza comunale 361/2015 con il decreto firmato dal presidente Solveig Cogliani, è riuscita a “salvare” la cappella gentilizia di famiglia evitando che i defunti a lei cari dovessero condividere il posto con degli sconosciuti. In questo caso si sarebbe trattato della salma di un extracomunitario deceduto prima di arrivare Sicilia. La sentenza di ieri del Tar riguarda anche gli altri ricorrenti che da oggi avrebbero dovuto aprire la porta delle proprie tombe per permettere l’ingresso di altre salme. “Il Comune - prosegue l’avvocato - ha fatto riferimento all’emergenza cimiteriale che è tale dal 2007, quando è franato un costone di Monte Pellegrino. Da allora, però, non è stato fatto pressoché nulla e quindi non si poteva configurare alcun profilo d’urgenza”.

Nell’ordinanza del Sindaco si diceva che "per inderogabile e indifferibile esigenze di tutela dell’igiene e salute pubblica sono da intendersi sospese, per il periodo indicato nelle singole autorizzazioni all’inumazione, le concessioni private ricadenti nel cimitero di Santa Maria dei Rotoli per la sola parte dei locali disponibili e non utilizzati alla data della presente ordinanza”. Fino al 30 settembre 2016, quindi, l’Amministrazione formalizzava la volontà, o la necessità, di utilizzare le tombe dei privati pur lasciando "libero un loculo per le esigenze della famiglia del concessionario".

L’Amministrazione, per fare spazio a numerose salme, avrebbe inviato quasi un migliaio di lettere ai proprietari di cappelle gentilizie ai Rotoli, comunicando la necessità di utilizzare loro le tombe per un periodo di tempo determinato. "Farli uscire, però, non sarebbe comune stato facile. Da quanto abbiamo appreso tramite un’agenzia funebre - aggiunge l’avvocato Di Franco - in programma c’erano dieci inumazioni per oggi e altrettante per domani. Invitiamo quindi chiunque si sia trovato a dover affrontare questa vicenda a mettersi in contatto con il nostro studio legale per far valere i propri diritti".

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