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Cronaca Libertà / Via Vittorio Alfieri

Una macchia rossa per Libero Grassi: "Ferita aperta, ma non per tutta la città"

Vernice spray sul marciapiede di via Alfieri dove 27 anni fa l'imprenditore venne ucciso dalla mafia per aver detto "no" al racket. La figlia Alice: "Le denunce sono ancora poche". L'ex presidente del Senato Grasso: "Ha fatto nascere il problema della solitudine dell'imprenditore a Palermo"

Una cerimonia per ricordare l'omicidio dell'imprenditore Libero Grassi, ucciso in via Alfieri il 29 agosto 1991 dal clan Madonia per aver denunciato pubblicamente le richieste di pizzo, si è svolta sul luogo dell'omicidio. Nella strada, nel centro della città, alle sette e mezza di mattina, Grassi venne ucciso con quattro colpi di pistola mentre andava a piedi al lavoro, nella fabbrica Sigma. Questa mattina nel luogo dell'assassinio ci sono i figli dell'imprenditore Alice e Davide, il nipote Alfredo, l'ex presidente del Senato Piero Grasso, il sindaco Leoluca Orlando e il prefetto Antonella De Miro e i giovani di Addiopizzo.

 "Le ferita è ancora aperta, certamente lo è per la famiglia e per una parte di Palermo. Non per tutta la città, per come stanno andando le cose, le denunce sono infatti ancora troppo poche". Questo ha detto la figlia di Libero, Alice. Un cartello appeso al muro denuncia la condizione di solitudine del padre, abbandonato dai suoi colleghi e dalla politica, e a terra un macchia rossa realizzata con lo spray. "Molti continuano a pagare - aggiunge - mio padre ha dato un esempio, sono nate delle associazioni antiracket, un movimento che si è diffuso, tanti passi sono stati fatti, ma molto deve essere fatto". Per Alice, Palermo "deve ancora dire davvero basta e deve recuperare un senso di comunità".

Gli eventi in memoria di Libero Grassi

Spray rosso libero grassi-2

Paolo Caracausi (Idv): "Condividiamo l'appello di Alice"

Alla commemorazione, come ogni anno, ha partecipato anche l'ex Presidente del Senato Pietro Grasso. "Io ho un ricordo personale di Libero Grassi - ha detto Grasso - ma quello che più colpisce dell'imprenditore è il suo ricordo pubblico, quando con la sua lettera e le sue apparizioni pubbliche ha fatto nascere il problema della solitudine dell'imprenditore a Palermo, abbandonato da tutti gli altri imprenditori, anche dalla politica locale. E tutto ciò lo ha portato alla morte. Dobbiamo mantenere la memoria per continuare la lotta al pizzo che a Palermo è ancora in atto, anche se ha avuto molti successi. Io da Procuratore di Palermo ricordo ancora la nascita dell'associazione Addiopizzo".

"Era scomodo perchè lo Stato aveva il volto della mafia, Oggi la mafia non governa questa città", ha detto invece Orlando. Numerose le iniziative in programma oggi tra dibattiti e tavole rotonde. Ma anche la seconda edizione della "Vela per l'inclusione sociale". Presenti in rappresentanza dell’amministrazione comunale, anche il vicesindaco Sergio Marino, e gli assessori Giovanna Marano ed Emilio Arcuri.

Alla cerimonia di commemorazione di Libero Grassi c'erano anche Luigi Cuomo e Nino Tilotta, rispettivamente presidente nazionale di "Sos Impresa" e il presidente "Sos Impresa Palermo". "Il movimento antiracket è oggi sotto attacco - dice Cuomo -. C’è un processo di forte delegittimazione dell’intero movimento antiracket e antiusura siciliano. Non ci sono imprenditori uccisi, ma le dichiarazioni dell’ultimo pentito Lucchese che disegna una città, Palermo, in mano agli estorsori, sono estremamente preoccupanti. Tanto più in questo clima di debolezza del movimento". Sulla scia Tilotta, che conclude: La mafia vessa le imprese non solo con la violenza ma con strumenti diversi, soprattutto finanziari. Serve intervenire in modo nuovo e a questo stiamo lavorando per far ripartire da Palermo, dove l’uccisione di Grassi ha dato il via al movimento antiracket nazionale, un nuovo percorso di sostegno e solidarietà alle imprese e ai lavoratori. Per prevenire e contrastare l’infiltrazione mafiosa nel sistema economico legale".

"La lotta alla mafia non la devono fare solo lo Stato e le istituzioni, ma anche ciascuno di noi rifiutando qualsiasi imposizione e denunciando. Libero Grassi, imprenditore, ha pagato con la vita la sua libertà e la sua dignità; veniva ucciso dalla mafia e dalla omertà 27 anni fa Libero Grassi”, scrive sul suo profilo Facebook Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo che questa mattina ha partecipato alla commemorazione in via Alfieri.

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