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Cronaca

"Truffe su compravendite immobiliari", Savona terzo indagato della nuova Ars

Secondo l'accusa lui e la moglie avrebbero "simulato" la vendita di case con l'obiettivo di farsi consegnare il denaro. Oltre una ventina le vittime del presunto raggiro. L'onorevole, in carica dal 2001, è stato rieletto nella lista di FI con 6.554 voti

Ancora non è stata stabilita la data per l’insediamento del nuovo parlamento regionale, ma intanto il numero dei deputati colpiti dalle inchieste giudiziarie continua a salire. Riccardo Savona, eletto lo scorso 5 novembre nella lista di Forza Italia con 6.554 voti, e la moglie Cristina Maria Bertazzo sono stati indagati per le ipotesi di reato di truffa e appropriazione indebita. Al centro delle attenzioni degli inquirenti una serie di compravendite immobiliari per oltre mezzo milione di euro che, secondo quanto ricostruito dall’accusa, sarebbero state organizzate con lo scopo di farsi consegnare i soldi.

L’onorevole Savona, entrato a far parte della "famiglia" dell’Ars nel 2001, prima delle ultime consultazioni elettorali aveva smentito la notizia parlando di una “bufala”. Ma l’inchiesta, coordinata inizialmente dal pm Francesca Dessì e passata nelle mani del sostituto procuratore Vincenzo Amico, avrebbe fornito alcune conferme rispetto alle denunce presentate dagli investitori che - secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia - sarebbero più di una ventina. Tra questi un uomo e una donna, rispettivamente padre e figlia, che avrebbero dato l’input per gli accertamenti della guardia di finanza.

"Siamo pagati", le intercettazioni che inguaiano Tamajo

Nella presunta trappola sarebbe cascato anche un uomo di Castelbuono il quale avrebbe versato oltre 70 mila euro per l’acquisto di una casa di cui poi non sarebbe mai entrato in possesso. Stesso meccanismo sarebbe stato adottato con un altro uomo e la figlia, ai quali la moglie di Savona avrebbe proposto l’acquisto di due appartamenti che si trovano nella centralissima zona del Politeama e messi all’asta. Un affare per il quale i due avrebbero ricevuto in cambio, a garanzia, un assegno postale poi risultato scoperto.

"E' tutta una montatura - dice Savona all'Ansa - fatta da un avvocato e altri soggetti e dimostrerò, anche perché non conosco queste persone. Sono assolutamente sereno, mi dà fastidio solo essere stato tirato in ballo in questo momento politico particolare".

L'inchiesta che coinvolge Savona è la terza che rischia di mettere in imbarazzo, nelle ultime settimane, il parlamento siciliano. Il primo ad essere indagato all'indomani delle regionali è stato Cateno De Luca, arrestato con l'accusa di evasione fiscale, messo ai domiciliari e tornato giorni dopo in libertà. Poi è toccata a Edy Tamajo, indagato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. A incastrarlo alcune intercettazioni nelle quali un uomo e la sorella parlano di pacchetti di voti messi in vendita a 25 euro l'uno. Sia De Luca che Tamajo, però, respingono ogni accusa.

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