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Cronaca Politeama / Piazza San Francesco di Paola

Revocata la scorta a Conticello, il sarcasmo dell'imprenditore: "La mafia è stata sconfitta"

Il figlio dell'ex patron della Focacceria San Francesco, che denunciò i suoi estorsori, invita tutti il prossimo 27 dicembre per "festeggiare questa vittoria". Ignazio Cutrò: "Il ministro Salvini e il sottosegretario Gaetti rivedano la decisione"

Revocata la scorta all'imprenditore Vincenzo Conticello, figlio dell'ex proprietario della Focacceria San Francesco, che denunciò i suoi estorsori. Ad annunciarlo è lui stesso, che provocatoriamente sulla sua pagina Facebook scrive: "Filmanente siamo tutti liberi di poter tornare ad una vita normale ... se non ci sono più pericoli allora la mafia è stata sconfitta! Ho chiesto in giro ma nessuno sembra essersene accorto (la settimana scorsa ci sono stati 46 arresti)". La comunicazione della revoca della tutela è avvenuta verbalmente, nessun atto scritto: "Il comandante del nucleo scorte di Roma mi ha comunicato verbalmente il 14 dicembre che, a partire dallo scorso 8 dicembre (ben 6 giorni prima), mi é stata revocata la scorta per cessato pericolo". 

Per protestare contro questa decisione Conticello invita tutti a piazza San Francecso a Palermo il prossimo 27 dicembre alle 18 e per chi non potrà raggiungere la Sicilia l'imprenditore indicherà alcune piazze d'Italia per festeggiare anche a distanza "la fine, la sconfitta, la morte della mafia". "Non avendo il piacere di conoscere il responsabile della mia ‘nuova’ libertà - continua Conticello - e non volendo dimenticare nessuno inviterò tutte le istituzioni a partecipare e a festeggiare con noi. Spero che vogliate scusare il breve preavviso ma vorrei almeno riuscire a partecipare a questa festa prima di essere ‘totalmente’ libero nell’aldilà ove questa notizia del cessato pericolo fosse una fake news". Certamente gli altri imprenditori fino ad oggi dubbiosi se denunciare o no la mafia, con questo risultato potranno far più consapevolmente la loro scelta".  

Per Conticello scende in campo il presidente dell'Associazione nazionale testimoni di giustizia Ignazio Cutrò: "Faccio appello al ministro dell'interno Salvini e al sottosegretario Luigi Gaetti affinché rivedano la decisione della revoca della scorta al testimone di giustizia Vincenzo Conticello. La fine della mafia lungi dall'essere una realtà concreta resta un auspicio o tuttalpiù una speranza ma che, allo stato attuale, non c'è nulla di concreto, nessun segnale di cedimento strutturali tali da lasciar pensare che siamo liberi dalle mafie. Si dice che nel coraggio risiede la grandezza dell'uomo così come nelle scelte politiche alla base della revoca delle misure di protezione e delle scorte di onesti imprenditori come Conticello risiedono tutte le ragioni per cui le mafie da duecento anni ha tenuto e tuttora tiene sotto scacco intere generazioni di italiani onesti. Resta tutta l'amarezza di essere stati spremuti come limoni e poi scartati una volta che abbiamo testimoniato in tribunale, traditi nella speranza che non saremmo mai stati lasciati soli, abbandonati a noi stessi e inesorabilmente soli, troppo soli per sopravvivere alle mafie come già accaduto in passato ad altri testimoni di giustizia. Il nostro pensiero va a Rita Atria, Lea Garofalo, Maria Grazia Cacciola, Domenico Noviello".

I cinque estorsori di Conticello furono arrestati nel marzo 2006. Da allora con decreto notificato e firmato dal sottosegretario Mantovano Conticello ha sempre avuto la scorta ed è stato inserito nel programma di misure speciali per i testimoni di giustizia. Del suo caso si è interessata pure la stampa internazionale, visto che fu il primo a denunciare Cosa nostra, dopo l'uccisione di Libero Grassi e di Vincenzo Spinelli. Adesso che tre degli estorsori sono tornati a piede libero arriva la decisione della revoca. 

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