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Cronaca

Il Comune trova 2,4 milioni: stop alla cassa integrazione per i lavoratori della Reset

Gli oltre 1.300 operai della partecipata continueranno a svolgere le loro mansioni nei consueti orari di lavoro, senza decurtazioni nella paga. E adesso il sindaco promette "un adeguamento del contratto di servizio". La soddisfazione di politica e sindacati

Sospeso "con effetto immediato" il ricorso alla cassa integrazione per i dipendenti della Reset. Lo ha deciso l'amministratore unico della società Antonio Perniciaro Spatrisano, su richiesta del sindaco Leoluca Orlando, dopo che il Comune ha reperito tra le pieghe del bilancio circa 2,4  milioni di euro. Da domani, quindi, gli oltre 1.300 operai della Reset svolgeranno le loro mansioni nei consueti orari di lavoro, senza decurtazioni nella paga.

"Nel confermare ancora una volta le decisioni volte a tenere in sicurezza economico finanziaria e gestionale le aziende partecipate e nel caso specifico la Reset resta in attesa di conferma da parte della Rap dell’avvio e successivo completamento delle procedure di mobilità per sopperire alle criticità derivanti dalle carenze di personale per i servizi di igiene ambientale e per evitare il ripetersi di rischi per gli equilibri della Reset" scrive Orlando in una lettera a Perniciaro, annunciando inoltre "un adeguato aumento delle risorse previste per il contratto di servizio facendo affidamento sulla attenzione e condivisione da parte del Consiglio comunale".

Lo stop all'avvio della cassa integrazione rasserena gli animi sia nel mondo sindacale sia nella politica. "Adesso, senza ulteriori indugi, si dia seguito alla mobilità dei 94 dipendenti di Reset in Rap e dei 6 in Amat, valutando da subito se esistono le condizioni per bloccare il bando di assunzione in Amg per attingere al bacino Reset”. Lo dicono Gianluca Colombino e Giuseppe Badagliacca, rispettivamente segretari generali della Cisal Palermo e della federazione Csa-Cisal. "La ormai atavica vertenza Reset va risolta una volta e per tutte - spiegano Colombino e Badagliacca - sia con un nuovo contratto di servizio che assicuri risorse adeguate, sia con la mobilità per le altre partecipate in seguito alla riqualificazione del personale, con una visione d'insieme dei fabbisogni di tutta la macchina comunale".

Parla di "risultato importante per lavoratori e cittadinanza" Salvo Barone (Asia), che spiega: "Attivare la cassa integrazione sarebbe stata una sconfitta di tutti e a noi è stato subito chiaro. C'è voluto un gran lavoro tecnico e di coinvolgimento di tutte le forze politiche della città, che all'unisono hanno sostenuto il nostro 'no' alla cassa integrazione. E' una vittoria che riteniamo essere la nostra in prima persona, che molte volte veniamo criticati per la poca influenza proprio da quelli che sono i soggetti beneficiari dei nostri interventi. Adesso però viene il momento importante, quello della scadenza del contratto di servizio Reset-Comune, che dovrà vedere i lavoratori finalmente full-time".

"Non possiamo che essere soddisfatti - aggiunge Mimma Calabro, segretario generale per la Sicilia della Fisascat Cisl - Nei giorni scorsi, appresa la notizia dell'intenzione di ridurre le ore di lavoro per il personale c'eravamo opposti con forza alla decisione, con note inviate sia al sindaco che alla società, rimarcando la circostanza che si tratta di operai che svolgono attività importantissime per la collettività specie in un momento di pandemia sanitaria. Avevamo altresì stigmatizzato il fatto che a questi lavoratori, di fatto considerati di serie B, venissero negati diritti fondamentali da anni, nonostante le promesse".

Andrea Mineo, vice presidente della commissione Bilancio e segretario cittadino di Forza Italia, è stato tra i consiglieri che si è battuto per salvaguardare dalla scure della Cig i lavoratori di Reset. "La sospensione della cassa integrazione dimostra che le nostre osservazioni e proposte erano più che fondate e di buon senso, tant’è vero che vengono tutte recepite dall’amministrazione. Ci siamo battuti per questa soluzione e siamo molto soddisfatti: Reset è un asset importante per la nostra città e i suoi lavoratori, i quali svolgono servizi di primaria importanza. Non potevano essere ulteriormente penalizzati. Adesso il prossimo obiettivo sarà aumentare stabilmente il corrispettivo anche mediante il conferimento del servizio di manutenzione straordinaria e monitoraggio strade".

Per Massimo Giaconia, consigliere di Avanti insieme, "adesso - in un clima più sereno - è necessario e non più procastinabile risolvere in modo strutturale la questione Reset. Ai lavoratori va garantita la stessa solidità e dignità lavorativa dei colleghi dipendenti delle altre partecipate del Comune, che come certa conseguenza avrà un potenziamento e miglioramento dei servizi".

“Lo stop alla cassa integrazione dei dipendenti Reset è una vittoria per Italia Viva che aveva chiesto a gran voce all'amministrazione di tornare sui propri passi: i lavoratori svolgono servizi essenziali per la città, a maggior ragione in questo momento di pandemia. Il reperimento di 2,4 milioni di euro in bilancio deve essere il primo passo di un percorso che riconosca ai dipendenti Reset pari dignità rispetto a tutti gli altri lavoratori delle partecipate”. Lo dice il capogruppo di Italia Viva in Consiglio comunale Dario Chinnici.

I portavoce di Sinistra Comune, Antonella Leto, Luigi Carollo, Alberto Mangano e Ramon La Torre - pur esprimendo "soddisfazione per la scongiurata cassa integrazione ai lavoratori Reset" - constatano "con preoccupazione che serve al più presto una riorganizzazione del personale, della forma societaria e della qualità dei servizi resi dalle partecipate. Non è più procrastinabile un ragionamento all'interno della maggioranza di governo della città. Specie nella situazione di emergenza sociale ed economica che stiamo vivendo è essenziale che i servizi resi ai cittadini siano più efficienti ed economici. Sopratutto siano in grado di programmare l'uscita dalla crisi e di guardare ad un futuro di sostenibilità che solo una riorganizzazione complessiva delle partecipate può garantire per generare economie di scala, progettazione di impianti ed infrastrutture necessari ad uscire dalle emergenze e generare nuovi posti di lavoro. Il ritardo sul passaggio di 94 lavoratori Reset a Rap, il ritardo nelle assunzioni degli autisti Amat sono solo gli indicatori di una crisi sistemica in cui versano le partecipate alla quale va posto al più presto rimedio".

"La sospensione del ricorso alla Cig - commenta Concetta Amella del M5s - è un risultato che ci consente di tirare un sospiro di sollievo nelle more che l'amministrazione si attivi immediatamente per risolvere in modo strutturale e cogente la questione degli equilibri economico finanziari targati Reset. L’obiettivo è restituire finalmente sicurezza e dignità ai suoi lavoratori attraverso un nuovo contratto di servizio, così come accaduto per le altre partecipate, che assicuri corrispettivi in linea con le esigenze dell'azienda, un'adeguata riqualificazione del personale e l'individuazione di nuovi servizi". 

"La Reset - dice il consigliere comunale e presidente della Terza commissione, Paolo Caracausi (Italia Viva) - da qualche anno è diventata indispensabile per alcuni servizi che vengono resi alla città a partire dalla santificazione che sta svolgendo egregiamente in questo periodo di emergenza dovuta alla pandemia da Covid-19. Adesso bisogna procedere con la mobilità interaziendale verso Rap in particolare, per liberare risorse e per cominciare a pensare ad una riorganizzazione della società con le forze rimaste. E' necessario rivedere il contratto di servizio alla luce delle risorse economiche e del personale in essere dopo la mobilità interaziendale ed alle professioni di cui dispone la Reset. La Terza commissione già da tempo in sinergia con l’assessore Marino ha avviato una interlocuzione che oggi deve trasformarsi in atti concreti. I lavoratori della Reset e le loro famiglie dopo anni di sofferenze hanno il diritto di avere una certezza economica e lavorativa che fino ad oggi non hanno avuto".

 

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