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Cronaca

I tirocinanti contro la Regione: "Eccesso di burocrazia e indennità non ancora erogate"

Nel mirino le pratiche degli Avvisi 20 e 22, nati per dare un compenso ai praticanti degli studi professionali e formare i Neet. I ritardi degli uffici ingolfati dalla Cig e la ripresa post Covid. L'accusa: "Lo stop mette a rischio i fondi". La difesa: "Tutti verranno pagati". Ecco i dati

Nati con l'auspicio di dare un compenso dignitoso ai praticanti degli studi professionali (quasi mai retribuiti alle nostre latitudini) e un sostegno per la formazione e l'inserimento nel mondo del lavoro ai Neet (i giovani che non studiano o non hanno un'occupazione), gli Avvisi 20 e 22 si sono trasformati "in una vera e propria babele di adempimenti burocratici". Aggravata dallo stop e da una lenta ripartenza dovuta al Coronavirus, ma anche dal fatto che gli uffici della Regione - alle prese con la cassa integrazione in deroga - sono ingolfati e non riescono ad andare dietro alle pratiche dei tirocinanti.

Lo segnalano, a nome di un gruppo di tirocinanti, Marco Carone (presidente dell'associazione Articolo 21) e Chiara Rizzone (componente dell'associzone CreAzione giovane): "La Regione richiede un fiume in piena di allegati, comunicazioni e documenti di ogni tipo da inviare compilati e spesso firmati digitalmente, coperture assicurative, fogli firme, relazioni bimestrali, appuntamenti continui presso le rispettive filiali dei dipartimenti del Lavoro, la nomina del cosiddetto Areo (figura esterna incaricata all’assistenza delle operazioni telematiche di caricamento dei vari documenti attestanti l'attività svolta dal tirocinante) sino a formare un groviglio inestricabile e scoraggiante. Nonostante il quadro sopradescritto, i tirocinanti siciliani hanno continuato a lavorare con solerzia presso i propri posti di lavoro e ad adempiere diligentemente a quanto chiesto loro dalla Regione. Solo un parte dei tirocinati però ha ricevuto l'indennità e certuni l'hanno avuta accreditata in un momento in cui il tirocinio era già concluso". 

Dall'assessorato regionale al Lavoro fanno sapere che "le indennità vanno pagate a consuntivo dei mesi in cui i tirocinanti hanno svolto le attività". Per quanto riguarda l'Avviso 20, l'indennità di partecipazione è erogata dalla Regione al tirocinante con cadenza semestrale, a seguito della trasmissione da parte del soggetto ospitante della richiesta di pagamento  con annesso il registro di presenza firmato dal tirocinante, dal tutor professionale e dell'avvenuta verifica della documentazione ricevuta da parte dei servizi dell'amministrazione regionale". Nella cosiddetta "prima finestra" dell'Avviso 20, in base ai dati forniti dall'assessorato al Lavoro, su 530 domande di rimborso presentate nella prima semestralità ne sono state pagate 503. Mentre 27 sono le domande di rimborso in integrazione. Relativamente alla seconda semestralità, ne sono state 245 su 380 (75 sono in corso di istruttoria e 60 in integrazione). Nella "seconda finestra", sono 272 le domande della prima semestralità pagate su un totale di 351. Le altre 79 sono in corso di istruttoria. Sono tutte in istruttoria invece le 149 domende presentate per la seconda semestralità. Nella "terza finestra" non è stata presentata ancora nessuna domanda di rimborso. 

Sull'avviso 22 sono invece 736 le domande di rimborso transitate sul sistema "Sicilia 1420", per un importo pari a 886 mila euro. Tutte le 736 domande di rimborso, fanno sapere sempre dell'assessorato regionale al Lavoro sono state prese in carico e ne risultano già controllate 712 le restanti 24 sono in istruttoria. Delle 712 già controllate: 200 prevalidate da UMC in stato completamento RIO2, per un importo complessivo di 228.229,91 euro, inviate al servizio gestione per procedere al pagamento; ne risultano già liquidate 194 operazioni e le 6 operazioni rimanenti saranno liquidate nel prossimo decreto. Ben 512 domande risultano mancanti di documentazione necessaria per il pagamento. E l'assessorato riferisce di aver già provveduto a richiedere le integrazioni agli enti promotori. Ad oggi risultano emessi 7 decreti di liquidazione per un importo complessivo di 222.729,21 euro.

Il Coronavirus ha comportato la sospensione dei tirocini dell'Avviso 20 e 22, che il 18 maggio sono stati riattivati dalla Regione. E' stato inoltre stabilito il prolungamento della scadenza del tirocinio e dunque delle coperture assicurative. "Appare inaccettabile - scrivono Carone e Rizzone - che coloro i quali abbiano lavorato da remoto, magari anche più intensamente e a condizioni maggiormente stressanti, non si vedano riconosciuta l’indennità per ben due mesi. Secondariamente, dal momento che, come previsto dal bando, il periodo massimo finanziabile è di 12 mesi decorrenti dall'approvazione della graduatoria definitiva e comunque per un periodo minimo di 6 mesi, alcuni tirocinanti rischiano di perdere l'intero finanziamento proprio a causa dei 2 mesi di sospensione, anche se hanno impiegato questo lasso di tempo lavorando in smart working. Tuttavia la Regione non ha dato la possibilità di rendicontare il tirocinio in smart working". Ribatte la Regione: "Nei comunicati del 18 maggio scorso, regolarmente pubblicati sul sito ufficiale del dipartimento Lavoro, è chiaramente indicato che il periodo di sospensione va recuperato al termine del tirocinio. Quindi nessuno perderà i finanziamenti".

I tirocinanti però mettono altra carne al fuoco. Nel mirino l'eccesso di burocrazia. "Molti persone che avrebbero già concluso il tirocinio - sostengono Carone e Rizzone - sono sprovvisti dei fogli aggiuntivi, relativi ai due mesi di prolungamento, con la conseguenza paradossale che, ad oggi, si trovano nell'impossibilità materiale di inviare alcunché alla Regione, che quindi non potrà erogare le indennità". La risposta dell'assessorato è tecnica: "Se hanno già concluso evidentemente avevano i fogli firma regolarmente vidimati dai Centri per l'impiego; se invece sono in corso devono semplicemente continuare a firmare nei fogli del registro già vidimato, cassando i mesi di sospensione e indicando il mese di maggio e quelli a seguire". 

Resta il fatto che le procedure - alquanto farragginose - non placano le richieste dei tirocinanti, che "pur nella consapevolezza della difficoltà del momento" chiedono alla Regione di "avviare una aperta e corretta interlocuzione".

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