Ex Pip, Crocetta: “Nella finanziaria una proroga di tre anni”
Il Governatore annuncia “un progetto finalizzato all'inserimento lavorativo stabile che viene finanziato dalla Regione per tre anni con la misura di sostegno al reddito di 832 euro al mese più assegni familiari”. Critiche dal M5S: "Si pensi agli altri disoccupati"
Il presidente Crocetta ha reso noto che il nuovo articolo della legge finanziaria garantisce i lavoratori ex Pip (emergenza Palermo) attraverso un progetto finalizzato all'inserimento lavorativo stabile che viene finanziato dalla Regione per tre anni con la misura di sostegno al reddito di 832 euro al mese più assegni familiari.
Tale progetto prevede: l'utilizzo dei lavoratori all'interno dei dipartimenti della Regione, la possibilità di essere inseriti negli appalti per una quota di riserva del 20% , l'incentivo all'auto impiego attraverso l'anticipazione dell'ammontare triennale dell'assegno, l'erogazione ai privati del medesimo assegno per tre anni qualora questi ultimi decidano di assicurare un lavoro a tempo indeterminato. In ogni caso i lavoratori non potranno usufruire di meno di 832 euro al mese.
Il presidente inoltre invita alcune componenti di sindacati autonomi a non diffondere notizie false che possano favorire la disperazione dei lavoratori. “Continuare, come fa qualcuno, a dire che i lavoratori percepiranno 400 euro al mese – afferma Crocetta - non produce infatti solo pericolo di incendio della piazza ma anche di gesti disperati quando invece è obbligo di tutti dire come stanno le cose, ovvero che per la prima volta oltre a garantire il reddito si punta ad offrire la possibilità di un lavoro vero”.
M5S: "SI PENSI PURE AGLI ALTRI DISOCCUPATI" - L’ullteriore impiego di risorse del bilancio regionale per garantire le proroghe non è una strada percorribile. Così come sono immorali i tagli previsti alla cultura, ai servizi e agli investimenti. La Regione siciliana, al netto delle spese sanitarie, spende già un terzo del proprio bilancio in stipendi (dati della Corte dei conti 2012)”. I deputati del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all'Ars bocciano senza mezzi termini la politica della Regione finora messa in campo per il precariato.
“In una situazione come questa – dicono i deputati - bisogna necessariamente cambiare rotta e decidere di investire nell'autoimpiego, trasferire personale dal settore pubblico a quello privato, agevolando le assunzioni di precari e snellendo quest'esercito di più di 20.000 persone non più sostenibile, che ingolfa la macchina amministrativa”. Nessuno, secondo i parlamentari 5 Stelle, deve essere lasciato indietro, prevedendo il reimpiego in settori produttivi, la riqualificazione e la formazione del personale. Ma non devono essere lasciati indietro neanche coloro che il lavoro l'hanno perso, i giovani costretti ad emigrare e gli inoccupati.
"La vecchia politica - proseguono i deputati - ha messo gli uni contro gli altri, ha creato uno scontro generazionale nel quale sguazza indisturbata e ha foraggiato l'astensionismo. Oggi si tagliano 300 milioni che sarebbero potuti servire per dare risposte a tutti i siciliani, non solo a chi è legato al deputato di turno. Si tagliano i fondi alla cultura e ai servizi e non si prevede uno strumento di contrasto alla povertà vero, equo e unico, come il reddito minimo garantito. Non c'è programmazione, ci si riduce sempre ad un regime di 'emergenza programmata', con politici e sindacati che si fanno scudo dei lavoratori. Che importa se, in nome della disperazione di alcuni, a pagare sono poi tutti gli altri?”.
“Pur vicini umanamente alle vicende di coloro che si sono trovati coinvolti in queste dinamiche, create ad arte dalla politica - concludono i deputati - non possiamo che essere in disaccordo con le proposte di chi il problema l'ha costruito, e a cui forse lo stesso problema torna utile per propri fini elettorali".