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Cronaca

Scontro nel centrodestra palermitano, Lega e Forza Italia si contendono il candidato alla Regione

Dopo la dichiarazione del coordinatore di Fi, Miccichè - "vogliamo un candidato azzurro" - arriva la replica della leghista Sabrina Figuccia: "I bei tempi del 61-0 sono ormai finiti". Il consigliere di circoscrizione Palumbo: "Comprendo lo stato di estasi di ritrovarsi accanto al suo nuovo e ultimo leader"

Scontro nel centrodestra palermitano. Lega e Forza Italia si fronteggiano e la miccia è la dichiarazione con cui Gianfranco Miccichè, presidente dell'Ars e coordinatore regionale del partito di Silvio Berlusconi, chiedeva un candidato azzurro per le prossime elezioni per palazzo d'Orleans. Banco di prova per le Regionali saranno le urne di Palermo, la prossima primavera, e i motori si stanno già scaldando.

"Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè se ne faccia una ragione, i bei tempi del 61-0 sono ormai finiti e molto difficilmente torneranno: ecco perché la pretesa di Forza Italia di designare il prossimo candidato a presidente della Regione è quanto meno azzardata e parecchio prematura", afferma Sabrina Figuccia, consigliere comunale di Palermo che ha aderito alla Lega. "Durante la sua visita a Palermo, il leader nazionale della Lega Matteo Salvini ha detto che il nostro partito vuole avere voce in capitolo per decidere chi sarà il prossimo governatore della Sicilia. Una richiesta che si basa sul successo, anche elettorale, che la Lega sta registrando nella nostra isola, come dimostrano i tanti esponenti politici che in queste ultime settimane stanno aderendo al Carroccio". 

Ultimi, in ordine di tempo, la senatrice Valeria Sudano e i parlamentari regionali Luca Sammartino (Catania), Giovanni Cafeo (Siracusa), Carmelo Pullara (Agrigento) e Marianna Caronia (Palermo). Per quest'ultima, in realtà, si tratta di un ritorno dopo una parentesi in Forza Italia.

"Comprendo lo stato di estasi di ritrovarsi accanto al suo nuovo e ultimo leader ma sarebbe il caso che il consigliere comunale Sabrina Figuccia se ne faccia ella stessa una ragione: lo spessore e l’acume politico del presidente Miccichè difficilmente potrà essere emulato se anche Matteo Salvini sogna di emulare il famoso 61-0", replica in una nota il consigliere dell'Ottava circoscrizione e presidente della commissione Attività sociali, Salvatore Palumbo.

"Da sempre, da quando il presidente Berlusconi ha voluto sdoganare la Lega, Forza Italia è stato il partito trainante delle forze di centrodestra dimostrando capacità di discernimento tra volontà delle singole forze politiche che la compongono e il bene supremo dei cittadini per i quali la stessa coalizione è chiamata a governare. Sarebbe veramente singolare che il partito trainante della coalizione, Forza Italia, non possa designare un candidato mentre la Lega sì. D’accordo con lei - conclude Palumbo - che una designazione adesso è prematura ma dovrebbe rivolgere queste doglianze al suo nuovo e ultimo leader, Salvini, che ha tirato fuori adesso questa candidatura. Quindi, cara consigliera Figuccia, non sbagli bersaglio e si appresti a redarguire il suo leader per la fuga in avanti prima che, per lei, Salvini diventi ex-leader".

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