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Cronaca

Rifiuti elettronici ed elettrici, Sicilia maglia nera: Regione punta su recupero e riciclo

Nel 2018, a Palermo e provincia, c'è stata una raccolta pro capite di 2,52 chili (contro i 2,89 della media regionale). L'assessore Pierobon studia un piano per questi particolari rifiuti da cui è possibile ricavare il 90% di materie prime-seconde

Sicilia fanalino di coda nel recupero di rifiuti elettrici ed elettronici. La Regione ha dichiarato guerra ai cosiddetti "Raee" predisponendo un piano che mira ad allungare la vita di monitor, tv, lavatrici, computer e altro ancora favorendo la riparazione e il ricondizionamento, “stimolando di conseguenza occupazione e ricavi”. Nel 2018, nell’Isola, sono state recuperate complessivamente 14.540 tonnellate di rifiuti speciali, con una media pro capite di circa 2,89 chili. Leggermente inferiore il dato relativo alla provincia di Palermo, dove ogni cittadino avrebbe raccolto e riciclato 2,52 chili di Raee.

"L’Isola - si legge in una nota della Regione - è ultima in Italia per recupero di questi beni che talvolta finiscono pure in discariche abusive. Eppure, se ben riciclati, è possibile ricavarne anche il 90% di materie prime-seconde, con un rilevante risparmio energetico rispetto all’estrazione di nuove materie prime". In questione direzione si è mosso l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità Alberto Pierobon che ha chiesto un parere al ministero dell’Ambiente "che ha confermato la possibilità di mettere in moto un circuito virtuoso che agevoli chi ritira gli apparecchi, li ripara o ricondiziona e infine li reimmette sul mercato, evitando che diventino rifiuti".

Come funziona oggi il settore

Apparecchi elettrici ed elettronici sono denominati Aee e comprendono, secondo la recente normativa, sia grandi elettrodomestici sia piccoli strumenti come le chiavette Usb. Quando queste apparecchiature non funzionano più e non sono riparabili diventano rifiuti e vengono chiamati Raee. “A trattarli sul mercato, oltre alla figura dei distributori di Aee e dei loro trasportatori (come i centri commerciali che vendono non solo in negozio ma anche on line) ci sono gli installatori - prosegue la nota - e i centri di assistenza tecnica. Queste ultime due categorie sono però confusamente normate con zone grigie tra gli Aee e i Raee, col rischio di confusione tra le norme da applicare per apparecchi guasti e riparabili":

Adesso l’assessorato ha annunciato che emanerà delle indicazioni per regolamentare il settore, “con grandi benefici per l’ambiente dell’Isola”. Secondo i dati recentemente diffusi dal Centro di coordinamento Raee, in Sicilia sono state recuperate nel 2018 circa 14.540 tonnellate di rifiuti, contro le 13.396 del 2017, per una media pro capite di 2,89 chili per abitante. L’aumento registrato non è servito a schiodare la Sicilia dall’ultimo posto tra le regioni italiane per materiali elettrici recuperati. La media nazionale è infatti di 4,89 chili per abitante, mentre in Spagna arriva a 5,31 chili per abitante, in Inghilterra a 7,98, in Francia a 10,29 e in Germania a 9,76.

Ancra Sicilia: "C'è una circolare bloccata negli uffici"

"Chiederò al più presto un nuovo incontro all’assessore - dice il presidente di Ancra Sicilia Maurizio Calaciura, aderente a Confcommercio - poiché trovo molto interessante quanto da lui affermato in merito alla raccolta dei Raee. Da tempo sollecito agli organismi competenti l'attuazione dell'accordo di programma Raee Sicilia del 2015, già siglato e che prevede la realizzazione di micro aree ecologiche per la raccolta dei Raee e il loro avvio, una volta correttamente smaltiti, a nuova vita così da creare un sistema virtuoso di economia circolare. Peraltro basta veramente poco: esiste già una circolare dispositiva, concordata con le parti firmatarie che è ancora ferma negli uffici. Con la sua emanazione si avvierebbe immediatamente il processo di raccolta e si metterebbe fine a un sistema di illegalità che consente il proliferare di malaffare intorno alla raccolta di tali rifiuti“.

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