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Cronaca

Rapine in casa da finti finanzieri, i consigli: "Chiamate sempre il 117"

Nell'ultimo periodo si è registrata una vera a propria escalation di furti messi a segno da malviventi travestiti da forze dell'ordine. Il suggerimento del Maggiore Biagio Giardina: "Chiedete i documenti e chiamate il numero per avere conferme sul controllo"

Allarme per le rapine messe a segno da finti finanzieri. Sono stati diversi gli episodi a Palermo e in provincia in cui dei malviventi hanno indossato i panni di agenti delle forze dell’ordine, soprattutto di fiamme gialle e polizia, per entrare senza troppa difficoltà, nelle case di cittadini. "Difficile che alle visite fiscali arrivino agenti in divisa, se avete sospetti chiamate il 117", avvertono dal comando della guardia di finanza.

Fra gli episodi più recenti si ricorda quello che ha colpito il giornalista Nunzio Quatrosi che a fine novembre ha aperto la porta di casa sua a Partinico a quelli che sembravano, a prima vista, quattro finanzieri e un carabiniere e che hanno poi tentato una rapina convinti di riuscire ad accedere alla gioielleria dei suoceri del giornalista che si trovava accanto all’appartamento. Diverse anche gli assalti perpetrati ai danni di anziani a Villagrazia di Carini. Qui durante quest’autunno due uomini con le pettorine della finanza hanno fatto irruzione nelle abitazioni dei malcapitati per portare via denaro e gioielli. Non va meglio in città: nel tardo pomeriggio dello scorso 11 settembre, nel cuore del quartiere Zisa, due uomini fingendosi poliziotti hanno rapinato un’anziana in casa. Il Maggiore Biagio Giardina, Capo Ufficio delle operazioni, spiega a PalermoToday come i cittadini possono difendersi da questi attacchi.

Gli ultimi fatti di cronaca parlano di diverse rapine in città e nei comuni della provincia fatti da uomini in divisa. E' possibile difendersi? Come? Consigliate una "telefonata" alla sala operativa prima di aprire?
"I militari della Guardia di Finanza nell’esercizio delle proprie funzioni e attribuzioni rivestono specifiche qualifiche in materia di polizia giudiziaria, polizia tributaria e pubblica sicurezza. Tali qualifiche legittimano, in presenza di determinate condizioni, l’esercizio di poteri che consentono di accedere presso pubblici esercizi ma anche abitazioni private. In particolare, presso i pubblici esercizi, i militari della Guardia di Finanza possono accedere, di norma durante gli orari di normale apertura, per verificare l’osservanza delle disposizioni in materia di polizia economico finanziaria, dal semplice controllo del rilascio dello scontrino e della ricevuta fiscale alla più complessa attività di verifica fiscale che prevede la permanenza degli operatori anche per più giorni dall’avvio delle operazioni. Lo Statuto del contribuente prevede che queste attività debbano essere svolte in maniera tale da arrecare la minore turbativa possibile allo svolgimento delle attività stesse nonché alle relazioni commerciali o professionali del contribuente oggetto di controllo. Di norma, pertanto, tale tipo di attività si svolge in abiti civili. Di conseguenza, nei casi di specie, è inusuale che alle porte dell’esercizio commerciale o presso lo studio del professionista, per fare un esempio, si presentino militari in uniforme ovvero che indossino altri segni distintivi riconducibili all’appartenenza al Corpo (es. fratini, giubbotti , altri capi con evidenti emblemi o scritte: Guardia di Finanza).

Quindi come riconoscere gli agenti in borghese?
"Nel caso di verifiche fiscali i militari hanno l’obbligo di esibire il “foglio di servizio” che consiste in una speciale autorizzazione rilasciata dal Comandante del Reparto che indica: il Reparto operante, la data dell’intervento, grado, cognome e nome dei militari operanti; l’ordine di accedere completo delle indicazioni dell’attività da sottoporre a controllo e delle norme che legittimano l’accesso; l’orario di inizio del servizio; la firma del Comandante del Reparto che ha disposto l’attività ispettiva. Per quanto riguarda invece i controlli di rilascio degli scontrini e delle ricevute fiscali i militari operanti sono in possesso di apposito “foglio di servizio” che descrive l’attività ordinata la cui esibizione può essere richiesta dal contribuente. In ogni caso le operazioni di servizio svolte vanno adeguatamente documentate mediante rilascio di appositi verbali che descrivono le operazioni compiute dalla pattuglia". finanza-5

E nei casi di perquisizioni in abitazioni private?
"Queste vengono eseguite su delega dell’Autorità Giudiziaria, per eseguire perquisizioni, ovvero per esigenze di carattere fiscale, in quanto abitazioni coincidenti con la sede delle attività ovvero in presenza di altri specifici presupposti,  i militari che operano devono sempre essere in possesso ed esibire oltre al citato foglio di servizio anche un apposito atto rilasciato dall’Autorità Giudiziaria (che può essere un decreto di perquisizione se si agisce per fini di polizia giudiziaria o di “Autorizzazione all’accesso domiciliare” se è necessario accedere per fini fiscali); questo proprio a garanzia del diritto costituzionalmente sancito dell’inviolabilità del domicilio".

Ci sono altri  documenti che i cittadini possono chiedere di esibire perché il presunto militare si faccia riconoscere?
"Oltre ai documenti di cui è fatto cenno sopra i militari, all’atto dell’intervento, devono sempre esibire al destinatario del controllo, sia di polizia giudiziaria che amministrativa, la propria tessera personale di riconoscimento plastificata e munita della foto in uniforme, del grado e delle generalità anagrafiche, nonché di speciali sistemi anticontraffazione del tipo di quello utilizzato in banconote e in alcuni assegni bancari (kinegramma). L’esibizione  del documento di riconoscimento può essere addirittura richiesta dal cittadino all’operatore di polizia, quale maggiore garanzia, anche quando questi indossi l’uniforme per confermare l’identità di chi sta materialmente operando. Alcuni operatori di polizia giudiziaria che svolgono particolari mansioni e servizi sono dotati di un distintivo metallico, in gergo placca, riproducente tra l’altro l’emblema della Repubblica Italiana e la fiamma in rilievo della Guardia di Finanza la cui esibizione è a corredo della succitata tessera di riconoscimento, la cui esibizione può comunque essere richiesta dal destinatario del controllo. Quindi, particolare attenzione deve essere riposta dal cittadino nel momento in cui l’operatore esibisce solo il distintivo metallico che, da solo, non attesta l’identità del militare".

Questi malviventi dove trovano le divise così apparentemente simili alle vostre?
"I malviventi possono procurarsi le uniformi solamente nel mercato illegale in quanto la realizzazione,  la vendita o l’acquisto di capi di abbigliamento militare e accessori è soggetta ad una particolare disciplina autorizzativa. Per esempio, per l’acquisto di un’uniforme e oggettistica di corredo,  il venditore, provvisto di autorizzazione, deve identificare e registrare l'acquirente su un apposito registro di pubblica sicurezza. Le uniformi, i distintivi e gli equipaggiamenti di polizia e militari, infatti, sono riservati agli appartenenti alle Forze Armate e di Polizia, oppure ai collezionisti dotati di specifica licenza.  Le uniformi, pertanto, utilizzate dai malviventi, sono a volte provenienti da furti in abitazioni di appartenenti alle forze di polizia ma anche in negozi che vendono articoli militari o, ancora, realizzate da sartorie compiacenti. Per fare un esempio è stata scoperta dal Corpo su un noto sito di aste online la compravendita di tali materiali da parte di persone che avevano venduto senza licenza, oppure acquistato senza averne titolo, gli oggetti sopra indicati".

Che consiglio date ai cittadini che hanno paura di incursioni come quelle dei giorni scorsi?
"Il cittadino, qualora sia insospettito dalle modalità operative attuate dai militari (o presunti tali) che risultano non conformi a quelle sopra descritte, ovvero dalle circostanze di luogo e di tempo tali da generare fondati dubbi circa l’identità e la legittimità dei militari della guardia di finanza che stanno operando nei suoi confronti, può senz’altro interessare il numero di pubblica utilità “117” per avere conferma".

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