"Rapine in banca nel Belice", condannati anche tre palermitani
Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di avere in alcuni casi consumato ed in altri tentato cinque colpi in istituto di credito di Santa Margherita Belice, Sambuca e Menfi
Sei condannati, per oltre 30 anni di carcere, e tre assolti. E' la sentenza del giudice presso il tribunale di Sciacca Andrea Genna nell'ambito del processo "The Wall", scaturito da un'operazione condotta dai carabinieri su rapine e tentate rapine in banca nel Belice. Questo troncone comprendeva nove imputati, giudicati con il rito abbreviato, tra i quali alcuni palermitani.
Tra i condannati Michele Gandolfo (61 anni) di Sambuca, ex direttore di filiale, accusato assieme ad altri agrigentini di avere fatto da basista. Per lui 5 anni e 4 mesi di reclusione e 1.400 euro di multa. Il pm Michele Marrone aveva chiesto 7 anni e 6 mesi di reclusione e 1.800 euro di multa. Per Massimo Tarantino (di 44 anni) barbiere di Sambuca, 6 anni e 8 mesi di reclusione e 1600 euro di multa. Per Pietro Curti (78 anni) pensionato sambucese, la pena è stata di 5 anni, 8 mesi e 1.400 euro.
I palermitani ammessi all'abbreviato erano Pietro La Placa (37 anni) condannato a 7 anni e 4 mesi più una multa da 2.400 euro; Francesco Conigliaro, (45 anni) condannato a 6 anni e 4 mesi più una multa da 2.400 euro; Carlo Valpa (48 anni) condannato a 2 anni e 4 mesi più una multa da 800 euro. Assolto invece il fratello, Paolo Valpa (47 anni) così come Ignazio La Manna (38 anni). Per Salvatore Palazzolo (30 anni) di Palermo, pure giudicato con il rito abbreviato ed accusato di favoreggiamento, il pm aveva chiesto un anno e 2 mesi di reclusione, ma il giudice lo ha assolto.
Erano tutti accusati, a vario titolo, di avere in alcuni casi consumato ed in altri tentato cinque rapine in banca a Santa Margherita Belice, Sambuca e Menfi avvalendosi del supporto logistico ed informativo di quattro presunti basisti del luogo. Rapine in banca che - secondo le indagini - avrebbero fruttato, complessivamente, oltre 200 mila euro. Per alcuni capi d'imputazione sia agrigentini che palermitani sono stati assolti.
