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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Falsomiele

"Non possiamo stare senza soldi", assaltano 2 discount e il distributore "Torre Bonagia": 3 arresti

Avrebbero messo a segno i colpi all'Ard di via Placido Rizzotto e di via Mosca, alla Zisa ad agosto. Quello all'impianto sulla circonvallazione risale invece a gennaio ed era fallito all'ultimo momento. Incastrati dalle intercettazioni e dai video, stavano progettando un'altra rapina. Uno degli indagati avrebbe tergiversato: "Ma tanto lui ha il Reddito...".

"Non è che possiamo sempre stare così senza un euro... Lui è facile parlare perché giustamente ha il Reddito, quindi può campare tranquillamente, noi che non abbiamo niente non possiamo campare...". La soluzione? Fare delle rapine. E due le avrebbero messe a segno a distanza di pochi giorni, alla fine di agosto, ai danni di due Ard Discount, a Bonagia e alla Zisa, mentre una terza, commessa nel gennaio precedente, al distributore Eni "Torre Bonagia", in viale Regione Siciliana, sarebbe andata a monte per un imprevisto. E' per questo che il gip Clelia Maltese ha disposto il carcere per Gianluca Cintura, 25 anni, e Vincenzo Filippone, detto "Puffo", di 22, e i domiciliari per un terzo indagato, Gaspare Emanuele Ribaudo, di appena 19 anni. E proprio mentre erano in corso le indagini, quando i tre sapevano che prima poi sarebbero stati arrestati ("a Natale non ci arriviamo"), qualche settimana fa stavano progettando una nuova rapina, da "20-30" mila euro, senza escludere di potere persino uccidere ("lo ammazziamo e ce li prendiamo direttmente").

Gli assalti ripresi in diretta | Video

L'inchiesta sui colpi avvenuti il 23 agosto al discount di via Placido Rizzotto (avevano puntato un'arma giocattolo alla testa di una cassiera) e il 26 agosto in quello di via Gaetano Mosca (dove avevano portato via circa 1.500 euro), oltre a quella fallita al distributore di carburante, che risale al 18 gennaio scorso, è coordinata dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni. Gli indagati sono stati fermati dalla squadra mobile qualche giorno fa e oggi il giudice ha deciso di non convalidare il fermo, ma - ravvisando i gravi indizi di colpevolezza - di applicare la custodia cautelare. I poliziotti hanno individuato i tre grazie alle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza, ma pure grazie a un video amatoriale fatto durante la prima rapina, incrociando i tabulati telefonici e tramite delle intercettazioni. Per avere alcuni riscontri, poi, si sono rivelati fondamentali i social, TikTok in particolare.

Le auto rubate, la pistola gioccatolo e gli incendi

La banda avrebbe agito sempre allo stesso modo: qualche giorno prima del colpo avrebbe rubato una macchina (manifestando una predilezione per le Panda celesti), poi avrebbe assaltato i supermercati con una pistola giocattolo senza tappo rosso e infine avrebbe dato fuoco all'auto utilizzata per la rapina, in un caso danneggiandone un'altra e pure la facciata di un'abitazione.

"Per lui è facile farlare, ha il reddito di cittadinanza..."

In un'intercettazione tra Cintura e Filippone del 9 settembre emergevano non solo delle critiche nei confronti di Ribaudo, quello col reddito di cittadinanza, ma anche l'intenzione di dover fare un altro colpo, per esigenze economiche. "Se aspettiamo domani - diceva Cintura - caso mai ce la vediamo per le minchie nostre, perché noi i nostri obiettivi non li molliamo, né per lui né per nessuno... Il cervello ci cammin... Lui (Ribaudo, ndr) non è che si deve sentire tutto squilibrato, perché gli finisce questo squilibramento... Non è che deve fare lo scimunito... Vita mia, domani glielo dico, glielo diciamo al piccolo e gli diciamo: 'Vita mia tu lo sai noi ti vogliamo bene sempre, ma noi non possiamo aspettare, tutto questo tempo, i porci comodi, se è sì è sì, se no no...'. Non è che posso aspettare come disse lui a dicembre, gennaio, che minchia sei malato!" e Filippone aggiungeva: "Si deve sfogare, se lui vuole stare con gli altri...  Pure da quando c'è questa fidanzatina, non lo vedi che non scende più... Magari gli avrà lucidato il cervello: 'Per la 100 euro non ti conviene, di qua di là, statti a casa, te la do io la 50 euro...'. Non è che possiamo sempre stare così senza un euro... Lui è facile parlare perché giustamente ha il Reddito, quindi può campare tranquillamente, noi che non abbiamo niente non si può campare". Cintura concordava: "E lui campa e noialtri moriamo?".

"A Natale non ci arriviamo"

Giorno dopo giorno la squadra mobile ha messo insieme i pezzi ed è risalita ai tre indagati, che l'8 novembre sono stati sottoposti a delle perquisizioni e poi convocati proprio negli uffici della polizia. Ed sono stati intercettati. Filippone diceva: "Noi siamo spiati". Parlavano poi delle cose che la polizia aveva portato via: "Si sono protati pure un paio di scarpe dell'armadio... Ha aperto l'armadio e mi fa: 'Questi me li porto io' e si sono portati un paio di scarpe, le Fila, tu ti ricordi che avevo io?" e Cintura: "Il giubbottino". Ribaudo: "Però a me solo un paio di scarpe che non c'ho fatto niente! Perché tu non li hai buttati i vestiti" e Cintura: "Il giubbottino Colmar! Tanto io mi butto negativo...". E poi discutevano delle imputazioni: "Due furti d'auto e due rapine" e Ribaudo: "Ma io me ne sto andando! Mi sto facendo il biglietto per Mare blu..." e Cintura: "Lo sai come ci va finire ora? Denunciato a piede libero... furto d'auto... nasce come furto d'auto... ora 'scura c'agghiorna'... Non ci arriviamo a Natale". E ancora: "I supermercati ti ha detto?" e Filippone: "Due rapine? All'Eni" e l'altro diceva: "Con la pistola sparavo io...".

"Qua c'è un confidente, stavolta mi sono consumato"

Nella saletta si avvicinavano poi ad una mappa della città con degli adesivi ed ipotizzavano che segnalassero delle rapine. Per questo cercavano di capire se fossero indicate anche quelle contestate a loro. Ribaudo: "Secondo te ne trovano qualche parte vicina a noi?" e Filippone: "In ogni rapina che hanno fatto loro ci mettono l'adesivo nella via...". Ragionavano poi sulle conseguenze e Cintura diceva: "Sei pregiudicato, io pure, vedi che c'è chi ha preso 6 anni e nella perquisizione non gli hanno trovato nulla. Minchia ma come hanno fatto...". E ancora: "Mia sorella comincia a preparare il borsone, ti giuro a mio padre che ci spuntano (i poliziotti, ndr) da me, da te". Filippone diceva: "Io ne ho 8, 10 mesi, il processo di Ballarò, queste due rapine... io... parliamoci chiaro!". Cintura conveniva: "Ne parlavamo ieri 'il puffo ad accumulare un pezzo di 10 anni...' ed ancora 'sta cosa non c'era, domani preparo subito tutte cose". Filippone riepilogava: "Due anni e 8 mesi, i 6 mesi, il processo di Ballarò, parola d'onore con questi mi sono consumato la vita... C'è qualche confidente, io sono sicuro, che gli hanno raccontato tutte cose agli sbirri! Dentro la macchina come minchia fanno a prendere la mia foto che sono incappucciato?".

Ipotizzavano poi i tempi dell'arresto, senza sbagliare poi più di tanto i calcoli. Ribaudo: "Non posso fare niente, prima che mi arrestano ammazzo a tutti... a Natale non ci arriviamo... Quanto tempo abbiamo secondo te, un mese?" e Filippone: "Vita mia, domani possono venire, tum tum" e Ribaudo diceva: "Compà io devo ammazzare a quello arrestato, devo ammazzare alla donna e al padre, io lo voglio fare morire proprio... Ci siamo rovinati, ci dovevamo andare con il motore...".

"Bisogna buttare la pistola, la lanciamo dal Baby Luna"

In un'altra intercettazione, un passante consigliava a Filippone di "levarci mano": "Levaci mano, se non ti vuoi fare tanta galera levaci mano, fai altre cose..." e lui replicava: "Ormai lo so che mi devo fare la galera... Ogni rapina qui c'era la gente che mormorava, dal barbiere, dall'altro lato al baretto, ti sembra che le cose non le so? O magari qui i ragazzini non parlano... chi sono, questi che fanno le rapine? Ed hanno sempre in bocca a me, al Cintura, a quello...". Sempre lui spiegava poi i timori di sua madre a Cintura: "Dice: 'Io mi spanvento, se ti inseguono e vedono che sali ogni giorno da me per mangiare e loro pensano: può essere che è lui... e trovano la pistola... poi gli dai la certezza che siete stati voi'". I due decidevano quindi che "ci dovremmo liberare di questa cosa, è vero!". Filippone ipotizzava: "La può buttare dal Baby Luna, tipo da dove si buttano le persone" e Cintura: "Meglio buttarla a mare... l'acqua salata del mare, che va a fondo, leva tutte le impronte digitali". Una pistola compatibile con quella usata per le rapine è stata trovata in casa di Filippone, nascosta in lavatrice tra i panni sporchi. Filippone commentava: "Io so quello che ho fatto..." e ancora: "Io mi andrei a consegnare dicendogli sono io il rapinatore, non lo faccio perché siete imputati con me e gli sto dando la conferma che siete stati anche voi".

Il colpo progettato solo due settimane fa: "Lo ammazziamo e prendiamo i soldi"

Poco più di due settimane fa, il 14 novembre, mentre Cintura e Filippone sapevano quale fosse la loro situazione, non avrebbero esitato ad organizzare un altro colpo, pensando anche di investire i proventi in una "piazza" di spaccio. Cintura diceva: "Li vuoi prendere 10 mila? 13 mila ciascuno? Non sto scherzando, qua, 20, 30, dice: 'Prima che entri ti faccio questo regalo, almeno se entri entri con i soldi...'". E l'altro: "Ti sembra che dobbiamo fare come quando siamo entrati? 'Dammi i soldi?, l'ammazziamo e ce li prendiamo, direttamente". E poi ragionava sugli investimenti: "Prendiamo quei 2 mila euro l'uno, compriamo quello che dobbiamo comprare, facciamo gli stecconi tanti, un bel foglio, cose sistemate ed apriamo una piazza operativa... Ti puoi permettere pure di prendere un ragazzino, stai fermo qui ti do 150 euro alla settimana".

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