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Cronaca Malaspina / Via Bernardino Molinari

Assalto alla sala bingo con pistola e clienti immobilizzati: arrestata banda di Brancaccio

La polizia ha fatto luce sul blitz avvenuto lo scorso giugno nel locale di via Molinari, in zona Palagonia. Colpo da oltre 68 mila euro, scattano 5 misure cautelari. Nel gruppo criminale anche una ragazza di 25 anni. Uno dei rapinatori entrò in azione con la maschera di un leone

Con casco e maschera di un leone avevano assaltato una sala bingo in pieno giorno. La polizia ha fatto luce sul blitz avvenuto lo scorso giugno e a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo, ha effettuato un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Palermo nei confronti di cinque persone accusate, a vario titolo, della rapina "Big Bingo" di via Molinari, in zona Palagonia.

Rapina al bingo con maschera da leone, le immagini | Video

I cinque erano riusciti a impossessarsi di oltre 68 mila euro, soldi che erano custoditi nella cassaforte temporizzata e nel cassetto del registratore di cassa. Il Gip ha disposto la misura della custodia in carcere nei confronti di Antonino Cardella di 28 anni, Angelo Donzelli Angelo di 29 anni e Francesco Piano di 55 anni, degli arresti domiciliari per Clizia Bertolino di 25 anni e la misura dell'obbligo di dimora per Gaetano Geraci di 52 anni, tutti residenti in zona Brancaccio.

Le attività investigative intraprese dalla Squadra Mobile, Sezione "Reati contro il patrimonio", si sono avvalse in particolare della visione delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza posti nei pressi ed all'interno della Sala Bingo, che hanno ripreso le fasi salienti della rapina. Il resto l'ha fatta "una capillare attività di intercettazioni - spiegano dalla polizia - che ha permesso di confermare gli indizi raccolti a carico dei presunti autori della rapina, chiarendo le condotte dei complici. In particolare, Antonino Cardella e Clizia Bertolino "entrarono nella sala per dirigersi verso la cassa dove, facendo finta di indugiare nella scelta della marca di sigarette da acquistare, riuscirono a distrarre l'impiegata addetta alla vendita dei tabacchi in modo da impedirle di notare l'ingresso dei complici e quindi di azionare il dispositivo di allarme che si trovava vicino alla sua postazione, facilitandone così l'arrivo e l'azione", spiegano gli inquirenti.

Qui entrò in azione Angelo Donzelli che - con un casco e una maschera di un leone a coprire il viso - minacciò l'impiegata con in pugno una pistola e la costrinse ad aprire la cassaforte. Franesco Piano, anche lui travisato con il casco integrale, rimase all'interno della sala, immobilizzando i clienti e sorvegliando la porta d'ingresso e gli scooter utilizzati per la fuga. Il quinto della banda, Gaetano Geraci avrebbe aiutato i complici, in particolare il cognato Piano, "denunciando falsamente il furto del proprio motorino utilizzato invece dallo stesso Piano per la realizzazione della rapina", dicono dalla polizia. "E' emerso inoltre - concludono dalla questura - che Donzelli, nel periodo in cui realizzò la rapina, era sottoposto alla detenzione domiciliare".

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