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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Sperone / Corso dei Mille

Rapinò un Fortè e sfuggì alla cattura: arrestato dopo 3 mesi

In manette è finito un giovane pregiudicato di 23 anni. Insieme ad un complice lo scorso 25 agosto assaltò un supermercato in corso dei Mille impossessandosi del cassetto del registratore di cassa. Durante l'inseguimento però i poliziotti lo hanno riconosciuto

Era riuscito a sfuggire ai poliziotti che lo inseguivano dopo aver commesso una rapina in un supermercato. Ma dopo tre mesi sono arrivate le manette. Gli agenti di polizia del commissariato “Brancaccio” hanno  arrestato C.G., 23enne di Falsomiele, ritenuto autore di una rapina compiuta ai danni di un supermercato Fortè, lo scorso 25 agosto.

Nel tardo pomeriggio, insieme ad un complice, avrebbe fatto irruzione nei locali del market di corso dei Mille, con il volto travisato da calze. La fretta di compiere la rapina nel più breve tempo possibile aveva portato i due malviventi ad impossessarsi, addirittura, del cassetto del registratore di cassa del market, contenente 350 euro circa. Con il cassetto in mano ed il volto ancora travisato, i due erano usciti dai locali, correndo a piedi e raggiungendo alcune stradine limitrofe dove avevano ritenuto sarebbe stato facile far perdere le loro tracce.

In realtà, i complici, proprio durante le frenetiche fasi di fuga dall’esercizio, avevano avuto la sfortuna di imbattersi in una pattuglia di polizia. Gli agenti avevano dato vita ad un lungo inseguimento con la cattura di uno dei malviventi. Mentre il complice era riuscito a dileguarsi, addirittura raggiungendo i tetti di un edificio, nei pressi della via Brancaccio.

Ma poco prima di dileguarsi nel cuore del popoloso quartiere cittadino, il malvivente - oltre ad abbandonare il cassetto con il maltolto - aveva compiuto un'imprudenza che gli sarebbe costata cara: si era tolto le calze dal viso rendendo visibili i lineamenti ai poliziotti che lo inseguivano. Poliziotti che lo hanno riconosciuti, visti i suoi "precedenti". A distanza di pochi mesi, sulla base di una serie di riscontri, primo tra tutti, il riconoscimento di C.G. da parte dei poliziotti impegnati nell’inseguimento, l’Autorità Giudiziaria ha emesso una misura restrittiva che è stata notificata al malvivente nei pressi del domicilio di un congiunto, dove pensava di sfuggire alla cattura.

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