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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Rapinano una banca a Reggio Emilia: arrestati tre palermitani

Il colpo era stato messo a segno giovedì scorso a San Zenone al Lambro. Circa centomila euro il bottino che sarebbe servito per pagare una vacanza di lusso. Identificati da testimoni, sono stati fermati dai carabinieri

I carabinieri di Pesaro hanno arrestato a Casalgrande (Reggio Emilia) tre palermitani che, giovedì scorso, avevano messo a segno una rapina ai danni dell'agenzia di San Zenone al Lambro di Intesa Sanpaolo, fuggendo con circa centomila euro e una consistente cifra di dollari statunitensi e franchi svizzeri. I tre, C. A., F. B. e T. R., sono stati trasferiti nel carcere di Reggio Emilia, in attesa dell'udienza per la convalida del fermo. Il bottino dell'ultima rapina sarebbe servito alla banda per pagarsi una vacanza di lusso.

Nel pomeriggio di giovedì, i tre si sono presentati in banca con il volto coperto e hanno ammanettato con delle fascette di plastica il direttore della banca, i due dipendenti, altrettanti clienti e la donna delle pulizie, per poi chiuderli all'interno di uno sgabuzzino. Quindi hanno atteso per oltre un'ora l'apertura a tempo della cassaforte e degli altri dispositivi, hanno recuperato il denaro contante e sono fuggiti a bordo di un'Audi A3.

Le ricerche sono state diramate a livello nazionale, allertando i carabinieri di Pesaro che stavano indagando nei confronti di un gruppo di persone di origine palermitana, dediti a rapine simili a quella registrata a San Zenone al Lambro. Alcune testimonianze hanno permesso di identificare i tre rapinatori, gli stessi attenzionati a Pesaro. A quel punto i militari hanno localizzato e fermato i tre presunti rapinatori nel centro di Casalgrande, a bordo della stessa macchina utilizzata per la rapina. Da una successiva perquisizione sono stati rinvenuti parte degli indumenti utilizzati per il colpo e l'intera somma di denaro, già suddivisa in mazzette. Il provvedimento di fermo è stato motivato anche dal fatto che i tre avevano già pronti i bagagli per partire e far perdere le proprie tracce. Il proprietario dell'abitazione, S.G., anche lui siciliano, è stato denunciato a piede libero per aver coperto la banda, offrendo la disponibilità della propria abitazione.

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