rotate-mobile
Cronaca

Privati in soccorso di Rap, il presidente promette: "Sarà un'estate senza emergenza rifiuti"

La società che si occupa della raccolta dell'immondizia si appoggerà ancora a ditte esterne, sconfessando il dogma orlandiano del servizio esclusivamente pubblico. Caruso: "Abbiamo ancora 30 mila euro di servizi da utilizzare. In caso di necessità faremo un'altra gara da 100 mila euro". In Consiglio la partita sul Pef Tari con l'aumento della tassa

"Sarà un'estate senza emergenza rifiuti". La promessa del presidente della Rap Girolamo Caruso si basa ancora sul fondamentale apporto dei privati, il che sconfessa il dogma orlandiano del servizio pubblico. La Rap infatti da sola, con i suoi mezzi e il suo personale (-600 netturbini rispetto al 2013), non è in condizione di garantire la raccolta dell'immondizia.

Da qui il ricorso agli appalti esterni. "Abbiamo ancora 30 mila euro di servizi forniti da ditte terze, reclutate nelle scorse settimane per recuperare i rifiuti - afferma Caruso -. Inoltre, in cantiere abbiamo anche un'altra gara da 100 mila con procedura d'urgenza per eventuali emergenze".

Queste le soluzioni individuate dai vertici della Rap dopo la decisione dei sindacati di revocare l'intesa sui doppi turni e gli straordinari. Resta aperto comunque il fronte con i sindacati e da sciogliere c'è anche il "nodo" sul Piano economico finanziario della Tari 2020. Qui la partita si sposta in Consiglio comunale, chiamato a pronunciarsi entro sabato. L'Aula oggi tratterà il regolamento per l'applicazione del Canone unico patrimoniale (Cup), che comprende la tassa per l'occupazione del suolo pubblico, l’imposta comunale sulla pubblicità e il diritto sulle pubbliche affissioni. L'approvazione della delibera è prevista domani, dopodiché Sala delle Lapidi passerà al Pef Tari.

Con il Pef Tari, la Rap dovrebbe recuperare i 26 milioni di extra costi sostenuti lo scorso anno dopo la saturazione di Bellolampo per portare i rifiuti nelle discariche del Catanese. Ciò comporterà un sicuro aumento della Tari stimato in 30 euro a famiglia. I 26 milioni, che verranno spalmati in tre anni (2021, 2022, 2023), sono vitali per chiudere il bilancio e scongiurare nuovi problemi di liquidità alla Rap. "Chiediamo al Consiglio comunale - prosegue Caruso - di approvare il Pef Tari nei tempi previsti. Non è una questione politica, ma un atto dovuto. Dopo l'approvazione sono certo che i sindacati torneranno a onorare il nostro accordo".

"Senza liquidità la Rap non va da nessuna parte" sostiene Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia in Consiglio, che sposta l'attenzione sulla raccolta: "L'importante adesso è garantire il servizio e salvaguardare il decoro della città. Non è importante chi lo fa, ben vengano anche le ditte private. Così come bisogna esternalizzare la raccolta degli ingombranti o ad esempio affidarla a Reset. Basta con le campane: vanno tolte, incrementando le isole ecologiche. Le campane attraggono immondizia indifferenziata, che gli incivili abbandonano assieme alla differenziata non raccolta".    

Il problema però resta sempre l'incapacità di riscuotere la Tari: il 70% delle attività commerciali e il 50% dei cittadini non paga la tassa dell'immondizia. Finora l'amministrazione non è riuscita a mettere un freno all'evasione e sul fronte dell'impiantistica siamo ancora lontani dalla realizzazione della famosa settima vasca. Nelle more, i vertici della Rap hanno invididuato alcune parti della discarica dove conferire l'immondizia: si tratta della terza vasca bis di Bellolampo, che garantirà un'autonomia fino a marzo del prossimo anno; e della terza vasca, dove il volume dei rifiuti si è ridotto e potrà accogliere altri rifiuti fino all'estate del 2022. A quel punto, secondo i cronoprogrammi della Rap, dovrebbe essere pronta la settima vasca.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Privati in soccorso di Rap, il presidente promette: "Sarà un'estate senza emergenza rifiuti"

PalermoToday è in caricamento