rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

"Amministra già un'azienda che si occupa di rifiuti": Miliziano deve lasciare la Rap

Da una verifica condotta dal capo di gabinetto del sindaco, Sergio Pollicita, è emerso che l'incarico sarebbe "inconferibile". Orlando lo aveva nominato alla guida della partecipata del Comune lo scorso 22 aprile dopo la decadenza del vecchio Cda presieduto da Giuseppe Norata

L'incarico di amministratore unico della Rap, assegnato lo scorso 22 aprile dal sindaco Orlando a Maurizio Miliziano, è inconferibile. A metterlo nero su bianco è Sergio Pollicita, capo di gabinetto del primo cittadino, dopo le verifiche successive alla designazione di Miliziano, che ha assunto la guida della società partecipata del Comune dopo la decadenza del vecchio Cda presieduto da Giuseppe Norata. La notizia ha provocato un vero e proprio terremoto alla Rap: Miliziano sarebbe già pronto a lasciare l'azienda perché decade da un incarico che non gli poteva essere conferito.    

Orlando sul caso Miliziano: "Alla Rap sostituzione in tempi brevi" 

Dalla verifica sugli "elementi ostativi", condotta da Pollicita, è emerso che Miliziano ricopre la carica di amministratore unico della società in house Quisquina Ambiente srl. "Da tale situazione - scrive Pollicita - emerge la sussistenza di una ipotesi di inconferibilità della carica attribuita da questa amministrazione", dal momento che "il soggetto in argomento, in vigenza dell'incarico di amministratore unico della società del Comune di Santo Stefano Quisquina, è stato nominato amministratore unico della Rap, società controllata dal Comune di Palermo (Comune con popolazione superiore a 15 mila abitanti)".

Il decreto legislativo 39 del 2013, infatti, stabilisce che "non possono essere conferiti incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico da parte di un Comune con popolazione superiore a 15 mila abitanti" a chi ha ruoli di "presidente o amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico".

Secondo Pollicita, la carica di amministratore unico va equiparata a quella di presidente o amministratore delegato e adesso Rap "dovrà assumere ogni iniziativa conseguente", ossia una "presa d'atto della condizione risolutiva" dell'incarico. La posizione di Miliziano, conclude il capo di gabinetto del sindaco, "non sarebbe sanabile neanche con le dimissioni dall'incarico presso altra amministrazione, atteso che l'inconferibilità si è verificata nel momento in cui è stato attribuito l'incarico di amministratore unico di Rap, con conseguente nullità del medesimo".

Subito dopo la nota di Pollicita, Miliziano ha inviato una lettera al sindaco Orlando, all'assessore Marino e per conoscenza al segeretario generale del Comune e al direttore di Rap, nella quale scrive: "Mi rimetto alle decisioni che saranno assunte dagli organi competenti. Ritengo opportuno precisare che lo svolgimento dei fatti che hanno indotto il sindaco a procedere alla mia nomina, connotata dal carattere dell'imprevedibilità e dalla conseguente urgenza con il quale il sindaco si è determinato anche al fine di dare continuità alla gestione aziendale. A riguardo non posso che ringraziare il signor sindaco per la fiducia che mi è stata accordata evidenziando che le dichiarazioni da me rese corrispondono, in tutto e per tutto, alla realtà dei fatti con gli incarichi a me conferiti e che non ho inteso occultare né nascondere l’ipotesi di inconferibilità oggi comunicatami".   

A PalermoToday, Miliziano aggiunge: "Un'eventuale condizione risolutiva dell'incarico avverrà qualora il segretario generale del Comune dovesse dichiarare la nullità del contratto. Resto in attesa con la massima serenità".

Le reazioni

Per il capogruppo di Italia Viva in Consiglio comunale, Dario Chinnici, però "la decadenza di Miliziano per inconferibilità dell’incarico dimostra ancora una volta che siamo in mano a dilettanti improvvisati: la Rap è una delle più grandi società di rifiuti del Sud Italia e merita una governance degna di questo nome. Il sindaco Orlando e la Giunta, piuttosto che presenziare alla posa di vasi e panchine, si occupino della Rap e del servizio dei rifiuti".

"Se non fosse tragico - sottolinea Chinnici - si rasenterebbe il ridicolo. Come è possibile che nessuno, in quasi un mese, si sia accorto che Miliziano non poteva essere nominato amministratore unico di Rap? E adesso cosa ne sarà di un'azienda che si ritrova di colpo senza un amministratore? Siamo preoccupati per la società, per i lavoratori e per il servizio, specie se l'unica soluzione prospettata dal sindaco è quella di aumentare la Rap di 9 milioni di euro scaricando sui palermitani, in piena pandemia, l'effetto dei propri fallimenti. Chiediamo inoltre che si faccia un controllo a tappeto su tutte le partecipate e in generale su tutti gli incarichi al Comune, per verificare eventuali ulteriori incompatibilità".

La vicenda dell'amministratore unico di Rap sta creando non poche turbolenze in Consiglio, tirato in ballo nei giorni scorsi dal sindaco Orlando, che ha sollecitato la trattazione del Pef Tari. Per il capogruppo di Fdi, Francesco Paolo Scarpinato "l'amministrazione comunale va alla cieca". Quindi l'affondo al sindaco: "Orlando chiede di aumentare la tassa dell'immondizia a fronte di un servizio non all'altezza e nel frattempo l'azienda si ritrova senza una guida con una nuova emergenza rifiuti alle porte. Ci sono tutti i presupposti per una nuova debacle, Orlando abbia un minimo di orgoglio e se ne vada".

Sulla stessa scia Igor Gelarda, capogruppo della Lega, che conclude: "Ennesima brutta figura del sindaco Orlando e dei suoi sodali. Piuttosto che invitare i migranti a sbarcare a Palermo o chiedere il vergognoso aumento della tassa sui rifiuti ai palermitani, approfondisca bene le norme italiane. Le norme oltre ad essere rispettate, come ha appena dichiarato, devono anche essere conosciute. Se non è più in grado neanche di nominare un amministratore unico di una sua partecipata, cosa aspetta a dimettersi? Lo faccia per il bene suo e della città".

"Un'altra orlandata!" esclama l'avvocato penalista Stefano Santoro, già assessore comunale. "Orlando non sapeva? Perché i dirigenti della Rap non hanno effettuato a priori la verifica sul possesso dei requisiti da parte di Miliziano? Eppure sembrerebbe che Miliziano avesse dichiarato di ricoprire l’incarico in un’altra società di rifiuti, dichiarando tuttavia di non versare in casi di inconferibilità. Dal punto di vista giuridico se sussistesse una siffatta autocertificazione si profilerebbe il reato di falsità ideologica commessa da privato. Quello che emerge in ogni caso è l’incapacità amministrativa dell’attuale sindaco che non può continuare a governare la città. La sfiducia da parte del Consiglio è l’unica strada, poiché egli non si dimetterà mai!".

"Avevamo accolto favorevolmente la nomina di Miliziano come amministratore unico della Rap - dichiarano Valentina Chinnici e Massimo Giaconia del gruppo Avanti Insieme - soprattutto per la sua importante esperienza e competenza nel settore gestione rifiuti, nonché per la conoscenza  dell’Azienda. Peccato davvero, perché Miliziano aveva iniziato bene: con la sua determinazione e sensibilità nei confronti dei tanti problemi legati alla gestione dei rifiuti in città, aveva iniziato un percorso di condivisione e partecipazione mirato a riavvicinare la Rap ai palermitani. La Rap attraversa un momento complicato che allo stesso tempo la rende fragile: ha bisogno quindi da subito di una governance capace di condurla fuori dalla tempesta, soprattutto in vista dell' imminente saturazione della sesta vasca e della trattazione in Consiglio comunale del Pef Tari, il cui esito determinerà il futuro dell’azienda stessa e il mantenimento della pubblicità dei servizi che la stessa eroga".  

Articolo aggiornato alle 16,05 con dichiarazioni del gruppo consiliare Avanti Insieme

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Amministra già un'azienda che si occupa di rifiuti": Miliziano deve lasciare la Rap

PalermoToday è in caricamento