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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Cefalù

Cefalù-Castelbuono, lavori sulla ferrovia ripartiti: "Doppio binario pronto nel 2023"

L'opera costerà circa 400 milioni. Saranno eliminati sette passaggi a livello e realizzati 13 chilometri di strada ferrata. Il cantiere è stato appaltato alla Toto Costruzioni. L'assessore alle Infrastrutture Marco Falcone: "La Sicilia, con il rilancio delle infrastrutture, torna a rialzare la testa"

Oltre 500 lavoratori impiegati, circa 13 chilometri di nuova linea ferroviaria, 20 chilometri di gallerie e sette passaggi a livello eliminati. Sono alcuni dei numeri del cantiere della tratta Cefalù Ogliastrillo-Castelbuono ripartito questa mattina. I lavori, rimasti fermi per cinque anni, saranno completati nell'ottobre 2023. A riferirlo, durante la cerimonia d'inaugurazione che si è svolta questa mattina, è il presidente della Toto Costruzioni Generali Alfonso Toto: "Con i nostri soci, nei prossimi quattro anni e mezzo circa, saremo impegnati qui a Cefalù per realizzare un’opera del valore di oltre 370 milioni di euro, complessa e sfidante sotto il profilo organizzativo e tecnologico. Soprattutto alla luce dell’esigenza, per noi un obbligo, di contenimento dei tempi esecutivi". Le tempistiche, assicura il presidente, saranno ridotte al minimo al fine di recuperare - almeno in parte - il tempo trascorso a completare gli approfondimenti progettuali sulle gallerie e a consegnare al cliente un progetto realizzato a regola d’arte.

Presenti al "taglio del nastro" anche il presidente dell'Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè, l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e il direttore generale di Rete ferroviaria italiana Maurizio Gentile. "Questo cantiere, bloccato dal 2014 e oggi salvato, è un chiaro esempio di come la Sicilia abbia invertito la tendenza sulle infrastrutture - dice Marco Falcone - nel segno di un percorso di stimolo, collaborazione e rilancio delle grandi opere che il Governo Musumeci ha avviato per rispondere alle legittime aspirazioni dei siciliani. Abbiamo chiesto a Rfi un cambio di passo e i progressi ci sono, ma manterremo la linea di mostrarci garbati con tutti, senza fare sconti a nessuno perché la Sicilia merita infrastrutture che la proiettino nella modernità". L'assessore Falcone riancia poi la proposta di uno sbocco occupazionale dei lavoratori del Passante di Palermo proprio sul cantiere della Castelbuono-Cefalù, per poi chiedere all'impresa Toto di "fare il possibile per consegnare il raddoppio completato entro giugno 2022".

"La Sicilia sogna quest'opera addirittura dal 2001, ringrazio tutti coloro - sottolinea Micciché - che hanno reso possibile questo momento. Cefalù, perla del turismo siciliano,ha sempre scontato la carenza di un collegamento efficiente con l'aeroporto di Palermo. Grazie a quest'opera è come se stessimo regalando un numero di turisti maggiore al territorio, e dunque nuove opportunità di lavoro e sviluppo".

La prima opera in programma lungo la tratta è la realizzazione della Finestra di Sant’Ambrogio, lunga circa 750 metri, che servirà sia per aprire due fronti di scavo della galleria Sant’Ambrogio (lunga 4,15 km) sia per garantire in fase di esercizio un’uscita di sicurezza dalla galleria ferroviaria. Prevista la realizzazione anche di altre due gallerie: Cefalù (6,87 km) e Malpertugio (180 m). L’intera opera è il proseguimento del raddoppio già in esercizio fra Cefalù Ogliastrillo e Fiumetorto e consentirà di migliorare le performance della linea Palermo – Messina con un incremento della capacità di traffico e, quindi, della regolarità e puntualità del servizio di trasporto. Sarà più semplice anche collegare, così, le località a vocazione turistica della costa Nord della Sicilia con la città di Palermo. "Gli interventi sulla Palermo – Messina - spiega Rfi - rientrano nel vasto piano di investimenti da tredici miliardi che abbiamo messo in campo per la cura del ferro in Sicilia". 

“Credo che oggi - conclude il presidente della Toto costruzioni - si stia dando un messaggio chiaro: lavorando nell’interesse dei progetti, di cui il nostro Paese ha tanto bisogno, le grandi opere possono essere realizzate anche nella nostra Italia”.

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