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Cronaca

Gambiano ferito, l'avvocato: denunceremo Vozza per odio razziale

Il referente provinciale di "Noi con Salvini" al centro di una polemica. Su Facebook si è scagliato contro i migranti. La replica: "Non ho nulla di cui scusarmi". Orlando: "Ci costituiremo parte civile contro cultura del branco"

"Migranti che se le danno di santa ragione". Annunciata la querela per il salviniano Francesco Vozza per incitazione all’odio razziale e alla violenza. Lo ha anticipato all'Adnkronos l'avvocato Vincenzo Gervasi, che rappresenta il giovane gambiano Yusupha Susso. Dopo il colpo di proiettile sparato sabato in pieno centro le informazioni - frammentarie e quindi imprecise - hanno fatto il giro del web, passando da un profilo social all’altro, con molti post e commenti a sfondo xenofobo.

Tra questi quello del referente provinciale di Palermo del movimento "Noi con Salvini", che prima di appurare i dettagli della sparatoria di sabato scorso, ha scritto: "La Palermo eccitante e sicura di Orlando (Leoluca, sindaco del capoluogo siciliano ndr): dei #migranti se le danno di santa ragione e parte pure un colpo di pistola. Un giovane è in fin di vita". Alle richieste di scuse di alcuni internauti lui ha risposto lapidario: "Non ho niente di cui scusarmi".

Nel tentato omicidio di pochi giorni fa, nato per una banale lite da strada, ha avuto la peggio un giovane migrante arrivato dal Gambia nel 2013, Yusupha Susso, raggiunto alla testa da un colpo di pistola sparato - secondo quanto ricostruito dagli investigatori - dal ventottenne Emanuele Rubino. Il giovane si trova in coma farmacologico al Civico con "un versamento endocranico conseguente alla pallottola che gli ha trapassato il cranio". Dopo le diverse ore in cui il gambiano è stato tenuto sotto osservazione dai medici le sue condizioni sarebbero in miglioramento: "Il proiettile non ha creato gravi danni cerebrali. Possiamo dire che non è in pericolo di vita".

Prima ancora del fermo di polizia del palermitano, arrivato in meno di 48 ore, qualcuno avrebbe "approfittato" della vicenda per dire la propria sugli immigrati e il "pericolo sociale" che costituirebbero per l’Italia e gli italiani. Proprio il referente salviniano, ieri mattina, non si è fatto scappare "l’occasione", pur decidendo poi di correggere il tiro. "Solidarietà al giovane rimasto ferito e ferma condanna del criminale che gli ha sparato", ha scritto alcune ore dopo, spostando l’attenzione sulla Palermo poco “eccitante e sicura” (scimmiottando il sindaco Orlando), sui “sinistri” che stanno strumentalizzando la vicenda per fomentare l’odio contro gli italiani e sull’immigrazione, da considerare un valore solo se controllata e regolamentata.

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Sull’accaduto è intervenuto anche il primo cittadino, che ha dato disposizione all’avvocatura comunale per la costituzione di parte civile nel procedimento che vedrà imputati alcuni dei giovani palermitani che hanno aggredito e tentato di uccidere, ferendolo gravemente, Yusupha Susso. "La nostra città e la sua Amministrazione - ha detto Orlando - non tollerano e mai tollereranno atti di violenza da parte di chiunque a danno di chiunque e ancor di più quanto questi hanno uno sfondo razzista e mafioso. Siamo e saremo a fianco di tutti coloro che non abbassano la testa di fronte alla violenza e alla cultura del branco, così come siamo a fianco delle forze dell'ordine”.

Il presidente della Consulta delle Culture Adham Darawsha ha affidato ai social il suo punto di vista sulla vicenda. "Non avremo paura e non vivremo nella paura. Noi, italiani e immigrati, siamo accomunati da un destino e da un senso di appartenenza che ci lega fortemente a Ballarò e a Palermo. Il continuo volere di alcuni gruppi criminali, mafiosi o no, stabilire un'egemonia dentro il mercato Ballarò e dentro la città - ha concluso Darawsha - ci vedrà tutti uniti per sconfiggere la loro malvagità".

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