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Cronaca

“Make School, Not War” Comincia la scuola, via alle proteste

La Rete degli Studenti Medi Sicilia ha organizzato davanti alle scuole Siciliane un flash mob per chiedere più investimenti per la scuola pubblica e una legge regionale sul diritto allo studio

“Make School, Not War”. Con questo slogan la Rete degli Studenti Medi Sicilia ieri, in occasione del primo giorno di scuola ha organizzato davanti alle scuole Siciliane un flash mob per lanciare due precise richieste: investimenti per la scuola pubblica in Italia e una legge regionale sul diritto allo studio in Sicilia. “Solo nel 2012 il governo – si legge in una nota di Studenti Medi - ha investito nel settore militare quasi 40 miliardi di cui 10 per l’acquisto di 90 cacciabombardieri F35. Mentre dal 2006 ad oggi sono stati tagliati oltre 13 miliardi all’istruzione pubblica”.

Per questo gli studenti si sono messi davanti all’entrata della scuola con due carrelli contenenti uno armi giocattolo per rappresentare le eccessive spese nel campo militare e nell’ altro carrello materiale scolastico per rappresentare invece le spese che il governo dovrebbe fare sulla scuola per recuperare una realtà scolastica gravosa per milioni di studenti  e sempre più martoriata.
L’ altra rivendicazione si è incentrata sulla situazione politico-economica siciliana e sulla necessità di realizzare da parte del prossimo governo regionale una legge quadro regionale sul diritto allo studio, che permetta l’eliminazione dell’abbandono scolastico, il raggiungimento del successo formativo di tutti gli studenti siciliani e la crescita e lo sviluppo economico e sociale della Sicilia. Per rappresentare questa rivendicazione gli studenti durante il flash mob hanno alzato le proprie agende e i propri diari. Le iniziative in Sicilia proseguiranno anche la prossima settimana, in attesa del 12 ottobre,  prima data nazionale di mobilitazione studentesca.

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