"Stasira si mancia o scuru", anche all'Olivella la protesta contro il caro bollette
Luci spente da La Traviata, Medio Oriente, Ruvolo, Fud, Ego, Globus, Fuso orario e City lounge bar, attività che hanno aderito alla campagna #blackoutdinner. L'appello alla politica: "Schiacciati dalla crisi, prendere i provvedimenti necessari"
La protesta contro il caro bollette ieri sera è sbarcata anche all'Olivella. Dalle 20 alle 21, diversi ristoratori hanno servito i propri clienti al buio. Luci spente ieri sera da La Traviata, Medio Oriente, Ruvolo, Fud, Ego, Globus, Fuso orario e City lounge bar. Le attività hanno aderito alla campagna #stasiramanciaoscuru e #blackoutdinner per chiedere alle amministrazioni comunali, regionali e statali di prendere i provvedimenti necessari ed evitare che vengano ulteriormente schiacciati dal peso della crisi. Tanti altri, invece, sono rimasti proprio chiusi.
L'iniziativa è stata sposata dal Comitato territoriale Olivella che l'ha documentata realizzando il video in allegato. "Abbiamo - spiegano in una nota - voluto dare visibilità a coloro che stanno continuando a subire il prezzo di una crisi economica che sembra solo peggiorare. Una crisi peggiorata dalla pandemia che il governo nazionale ha gestito salvaguardando gli interessi dei potentati economici, multinazionali e industriali, scaricando tutto il costo, come sempre su lavoratori, lavoratori autonomi, piccoli commercianti e artigiani. Da due anni a questa parte lasciati senza aiuti concreti".
Critiche anche per l'amministrazione Orlando che ha utilizzato gli 86 milioni di euro stanziati dal Governo per ristorare i commercianti, per coprire buchi di bilancio dovuti alle difficoltà finanziarie del Comune. "Una situazione imbarazzante - affermano dal Comitato territoriale Olivella - per l'amministrazione Orlando, una vera e propria beffa per lavoratori e commercianti e per tutti coloro che pagano il prezzo di questa crisi".
In tutta Italia sono già oltre 500 i ristoratori che hanno deciso di lanciare il proprio grido di allarme contro i rincari, e sono tanti anche i titolari di locali di Palermo e provincia che nei giorni scorsi hanno già dato la loro adesione all'iniziativa, ideata da Andrea Graziano (founder e creatore del brand Fud bottega sicula). Da Villa Costanza al Nautoscopio e Nova, passando per l'Enosteria Sicula, la pizzeria Rifugio Normanno di Monreale, Menefod di Termini Imerese, l'Antica Focacceria dal 1856 e la Trattoria da Dario di Bagheria. Servizio a lume di candela anche tra i pelosi felini di Nero Miciok. L'adesione è alta perchè alti sono gli aumenti di gas e luce: cresceranno circa del 150%.
Una campagna, quella di #blackoutdinner, condivisa anche dall’Associazione ristoranti Centro storico di Roma. "L’aumento - spiega Lorenzo Lisi del ristorante Pierluigi - ha superato ogni possibile soglia prevedibile e rischia di vedere, non solo il comparto della ristorazione in crisi, ma anche tutto l’indotto. Ci troviamo di fronte ad un rincaro che non può essere del 200% rispetto a ottobre 2021, soprattutto dopo i due anni trascorsi con la pandemia. Il comparto è destinato a morire e con noi tutta la filiera e tutti i dipendenti. I rincari – aggiunge Lisi – sono visibili su ogni segmento della filiera: fornitori dell’agroalimentare, carne, pesce, pane, uova, ma anche i semplici trasporti sono aumentati di costo oppure il cartone per i contenitori e così via. Con prezzi alle stelle e inflazione senza freni, un intero comparto va allo schianto. Aumentare i prezzi al nostro pubblico non sarà la soluzione, in quanto i rincari luce e gas arriveranno anche a loro". L'associazione chiede alla politica di scendere in campo per difendere una delle eccellenze del nostro Paese. "Ad oggi - conclude Lisi - non si è visto un vero sostegno ed un intervento risoluto. A rischiare non è soltanto la ristorazione, ma tutto il mercato del lavoro e tutte le famiglie italiane".
"Volevamo organizzare una protesta silenziosa, ma efficace e - commenta Andrea Graziano, ideatore dell’iniziativa - grazie al sostegno di diverse associazioni di categoria siamo riusciti a far sentire la nostra voce su tutto il territorio nazionale. Non mi aspettavo questa risposta così energica. In pochi giorni abbiamo raccolto centinaia di adesioni, oltre a quelle delle associazioni di categoria. È evidente che l'intero settore è allo stremo e per questo abbiamo deciso di far sentire forte la nostra voce nel rispetto della legalità e delle regole. Auspichiamo - conclude - che il Governo prenda celermente dei provvedimenti per calmierare questi aumenti. Io mi sono ritrovato a far fronte a una spesa di oltre 32 mila euro contro poco più di 13 mila euro dello stesso periodo dell'anno scorso. Un rincaro di oltre il 150%, impossibile da sostenere in un momento così complicato”.