Amia, dipendenti sul piede di guerra “Non creeremo disagi alla città”
Da lunedì potrebbe ricominciare la protesta visto che per gli operai di Amia Essemme sarebbero a rischio pure gli stipendi di settembre e ottobre. Garantiti i servizi essenziali
Dipendenti Amia sul piede di guerra “ma con il proposito di non recare disagi alla città”. Da lunedì potrebbe ricominciare la protesta visto che per gli operai di Amia Essemme sarebbero a rischio pure gli stipendi di settembre e ottobre, a causa del deficit e delle risorse che ancora non arrivano dalle casse comunali. E così i rappresentanti sindacali non escludono nuove forme di protesta anche se queste “saranno svolte fuori dagli orari di lavoro e saranno garantiti alla cittadinanza i servizi ".
Anche i sindacati di Amia hanno confermato lo stato di agitazione ma rinviano ulteriori iniziative al verdetto del 12 ottobre quando di fronte al Tribunale fallimentare, il liquidatore di Amia Baldassare Quartararo decreterà o meno il salvataggio dell'azienda.