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Cronaca Termini Imerese

Blutec, la protesta si sposta a Roma: "Di Maio a Termini il 23 febbraio"

Il Ministero aveva fissato un incontro per discutere la vertenza degli operai ex Fiat il prossimo 5 marzo ma dopo il sit in davanti al Mise, che ha visto in campo sindaci e sindacati, ha deciso di fissare un tavolo intermedio in Sicilia

La protesta dei lavoratori Blutec si sposta da Termini Imerese a Roma. Questa mattina sindacati e una delegazione di sindaci del comprensorio hanno messo in atto un sit-in davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo economico per chiedere di essere ricevuti. In piazza anche il primo cittadino di Termini Imerese, Francesco Giunta, non invitato all'incontro per discutere la vertenza al Mise il prossimo 5 marzo.

“Siamo qui per chiedere subito un incontro al Ministero dello Sviluppo economico, il 5 marzo è troppo lontano e i lavoratori sono ormai esasperati. Attenderemo qui fino a che non avremo una risposta, la cassa integrazione deve essere subito prorogata, non si possono lasciare i lavoratori in questa situazione d’incertezza. Se non esistono dubbi, come affermato dalla stessa azienda, sul percorso del progetto di rilancio di Blutec per lo stabilimento di Termini Imerese  allora si approvi subito”. spiegano Ludovico Guercio, segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani, e Antonio Nobile, segretario provinciale Fim Cisl, Fiom e Uilm. 

La cassa integrazione dovrebbe essere finanziata fino al 31 dicembre 2019 ed è necessaria per scongiurare il licenziamento dei 692 lavoratori e per accompagnare il piano di reindustrializzazione dell’area dello stabilimento di Termini Imerese. “Vogliamo certezze sul piano industriale, serve un incontro urgente - concludono i sindacalisti - per esaminare lo stato di avanzamento del piano industriale, entro il mese di febbraio dovrebbe partire la produzione del Doblo elettrico con il rientro di altri operai, vogliamo risposte”.

Il sindaco di Termini: "Io non invitato per rancori personali"

Al sit-in anche il senatore Davide Faraone (Pd): “Con i sindacati, i sindaci del territorio e Carmelo Miceli giù ad aspettare che Di Maio si decida a convocarli in fretta. Dai piani alti del ministero nessun segno di vita. Il ministro quando si tratta di passare dalle parole ai fatti, scappa. C’è solo un problema, 700 lavoratori Blutec, ex Fiat, più 300 dell’indotto non ce la fanno più”. 

Anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, interviene sulla vertenza Blutec: "Il Ministero dell'Economia se la prende comoda... davanti all'emergenza sociale del territorio termitano e madonita, la convocazione arriva per il 5 marzo e senza convocare il sindaco di Termini Imerese, Francesco Giunta. Vergogna".

Dopo la protesta davanti al Mise, i sindacati hanno ottenuto un tavolo intermedio rispetto a quello fissato per il 5 marzo, per sabato 23 febbraio a Termini Imerese: "Sarà proprio il vice premier a essere presente a questo incontro dal quale speriamo di ottenere risposte certe. Il ministero sta accelerando le verifiche per la cassa, ci auguriamo che proprio il 23 si possa porre qualche certezza sul tavolo anche sul piano industriale di Blutec, i lavoratori sono stanchi”, affermano Ludovico Guercio, segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani e Antonio Nobile, segretario provinciale Fim Cisl.  “Con la protesta di oggi - conclude Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani - si è ottenuta un’attenzione del governo nazionale che ci auguriamo possa accelerare lo sblocco degli ammortizzatori sociali, ma anche confermare che il piano di Blutec sia il futuro di questo stabilimento e di tutti i suoi 692 lavoratori, senza dimenticare mai degli addetti dell’indotto ancora da ricollocare”.

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