rotate-mobile
Cronaca

La protesta dei 5.000 lavoratori di Almaviva: Orlando tende la mano

Corteo di protesta con partenza da piazza Marina. Il primo cittadino intanto ha confermato la volontà di mettere a disposizione dei lavoratori una sede da individuare tra i beni confiscati alla mafia e assegnati al Comune

Circa cinquemila lavoratori di Almaviva, alla ricerca di una sede da tre anni, si sono radunati già dalle prime ore del mattino a piazza Marina. Alle 9.30 la partenza del corteo di protesta. I lavoratori hanno raggiunto poi Palazzo D’Orleans, sede della presidenza della Regione, per chiedere garanzie sul futuro occupazionale e sulla sede unica per l'azienda.

"Lo stallo in cui si trova la vertenza per la sede unica di Almaviva Contact a Palermo deve essere superato subito, occorre fare chiarezza sul futuro dei 4.500 lavoratori di Almaviva, basta con il gioco delle parti che sta mettendo a rischio il futuro di tante famiglie siciliane, il Governo Regionale faccia la sua parte". Ad affermarlo in una nota è Claudio Marchesini dell'Ugl Sicilia.

Almaviva, protesta del popolo dei call center - foto Campolo

"L'ampia mobilitazione dei lavoratori - auspica Almaviva Contact - sia da stimolo nella ricerca di soluzioni adeguate, a cominciare dal mantenimento, da parte dei committenti, dei volumi di attività e dal riconoscimento di tariffe adeguate al costo del lavoro locale, volumi e tariffe messi a rischio anche da un sempre crescente ricorso alla delocalizzazione".

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando intanto ribadisce la disponibilità dell'Amministrazione comunale a trovare una soluzione per i lavoratori della società Almaviva, attraverso un tavolo tecnico in Prefettura. Il primo cittadino ha confermato, inoltre, la volontà di mettere a disposizione di questi lavoratori una sede da individuare tra i beni confiscati alla mafia e assegnati al Comune.

LE REAZIONI: DI TRAPANI (SEL) - FERRANDELLI (PD) - RIFONDAZIONE

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La protesta dei 5.000 lavoratori di Almaviva: Orlando tende la mano

PalermoToday è in caricamento