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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Malaspina / Piazza Ottavio Ziino

Manifestazione degli infermieri in piazza Ziino: "Senza assistenza si muore"

L'iniziativa è stata organizzata dal coordinamento regionale Ipasvi - Ordine degli Infermieri. Secondo Calogero Coniglio, segretario regionale della Fsi-Cni "la Regione continua a non avere consapevolezza della reale situazione in cui versano i reparti, discute solo in termini ragioneristici"

Infermieri in piazza stamani in piazza Ziino, davanti all'assessorato regionale alla Salute. La protesta è stata organizzata dal coordinamento regionale Ipasvi - Ordiine degli Infermieri. A loro sostegno anche la Fsi - Cni Sicilia, coordinamento nazionale infermieri aderente alla federazione sindacati indipendenti.

"La sanità pubblica siciliana cade a pezzi", dice Calogero Coniglio, segretario regionale della Fsi-Cni Sicilia. “I problemi strutturali sono in quasi tutti gli ospedali siciliani – spiega Coniglio - a cominciare dai Pronto soccorso. Alla base c’è una cattiva amministrazione delle poche risorse. I 5 milioni di cittadini siciliani devono sapere quali sono i veri problemi degli ospedali e dell'assistenza: turni massacranti, carenza di personale, carenza di posti letto, disservizi del 118, scarsa assistenza domiciliare, assenza di continuità assistenziale. E' inaccettabile riscontrare un numero di infermieri nelle regioni del Nord superiore, si passa infatti dai 38 infermieri per 10.000 abitanti della Sicilia a 40 Infermieri per 10.000 abitanti della regione Campania per arrivare ai 72 Infermieri per 10.000 abitanti del Friuli Venezia Giulia".

Una delegazione è stata ricevuta dall'assessore regionale della Salute Lucia Borsellino. "Riteniamo che questo percorso normativo lungo e complesso sulla rideterminazione delle dotazioni organiche - commenta Calogero Coniglio - non faccia altro che illudere i lavoratori. La politica ha utilizzato i precari e la politica li ha abbandonati. I provvedimenti legislativi ed economici che a più riprese hanno interessato la sanità italiana in questi ultimi anni, fondati essenzialmente su tagli lineari della spesa sanitaria, hanno provocato pesanti ripercussioni sul sistema dell'offerta dei servizi, minacciando l'erogazione stessa dei livelli essenziali di assistenza. La Regione però continua a non avere consapevolezza della reale situazione in cui versano i reparti, discute solo in termini ragioneristici e intanto la gente muore perchè non trova strutture adeguate, senza assistenza infermieristica si muore".

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