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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Calatafimi / Piazza Indipendenza

Protesta Gesip, scontri e un ferito: da Roma via libera alla cig

Dopo gli scontri a piazza Indipendenza, i manifestanti si sono spostati verso la sede del Comune al grido "Bruceremo la città". Nel percorso gli operai hanno preso a calci le auto. Nel pomeriggio l'annuncio della Prefettura

Presidio Gesip e traffico bloccato questa mattina davanti a Palazzo D'Orleans, sede della Presidenza della Regione. I manifestanti hanno chiuso l'accesso a via Ernesto Basile creando gravi disagi alla circolazione. Ci sono stati momenti di tensione con la polizia (GUARDA IL VIDEO), poi sfociati in tafferugli. A ora di pranzo convocato un vertice urgente in Prefettura. Da Roma, gli uffici del Ministero del Lavoro hanno formalmente comunicato al Prefetto che, nonostante la Gesip non sia destinataria della disciplina sulla Cig prevista dalla legge 223 del 1991, "può essere concessa la cassa integrazione straordinaria in deroga".

ORE 16,40
"Per fare chiarezza sul tema della Gesip ho chiesto con una nota al ministero del Lavoro se fosse possibile concedere una qualsiasi delle tipologie di cassa integrazione previste dalla legge agli operai della Gesip. Gli uffici del ministero mi hanno formalmente comunicato che alla società Gesip, nonostante non sia destinataria della disciplina sulla Cig prevista dalla legge 223 del 1991, può essere concessa la cassa integrazione straordinaria in deroga". Lo dice il prefetto di Palermo, Umberto Postiglione, parlando della vertenza che riguarda 1.800 dipendenti della società in liquidazione, partecipata dal comune di Palermo.

ORE 16,30 - NOTA DI PALAZZO DELLE AQUILE
"Dopo la lettera con cui il Ministero del Lavoro ha comunicato al Prefetto di Palermo che non esistono motivi giuridicamente validi per escludere i lavoratori ex Gesip dalla Cassa Integrazione in deroga, è ormai chiaro e certificato quello che sostengo da mesi: qualcuno ha continuato a prendere in giro i lavoratori per coprire le responsabilità, che saranno accertate e vagliate dalle Autorità competenti, legate ad un utilizzo improprio della Cassa integrazione in Sicilia negli ultimi anni". E' questa la denuncia di Leoluca Orlando che ha oggi preso visione della nota con cui il Segretario Generale del Ministero del Lavoro ha fornito chiare ed inequivocabili informazioni di carattere tecnico-giuridico al Prefetto di Palermo sulla vicenda Gesip e sulla possibilità che la stessa sia ammessa agli ammortizzatori sociali.

"A questo punto e ancor di più si conferma non solo la bontà ma anche la percorribilità giuridica del Piano che il Comune ha elaborato ad inizio febbraio e che tutti i sindacati aziendali hanno sottoscritto con un atto formale e giuridicamente vincolante. Quella è e rimane, senza tentennamenti e senza indugi, la linea del Comune di Palermo, fermo restando che se qualcuno proponesse altre soluzioni migliorative per i lavoratori e per la resa dei servizi alla città, noi saremmo pronti a discuterne purché questo avvenga con modalità formali e giuridicamente vincolanti. Qualora altri soggetti, con argomenti giuridici  pretestuosi e palesemente falsi, decidessero di escludere la Gesip dalla CIG, si assumeranno fino in fondo la responsaiblità di questa scelta nonché delle sue conseguenze per 1.805 lavoratori e per la città di Palermo". Il Sindaco di Palermo però pur esprimendo "comprensione per i motivi che hanno portato dei lavoratori all'esasperazione", afferma che "non è assolutamente pensabile che delle manifestazioni per il diritto al lavoro si trasformino in tentativi ignobili di bloccare l'accesso agli ospedali o in guerriglia che danneggia cantieri aperti in città". "Per questo - afferma Orlando - ho chiesto che le Forze dell'Ordine procedano con tutti i mezzi in loro possesso alla identificazione dei singoli colpevoli dei gravi fatti di oggi affinché l'Amministrazione comunale possa verificare se gli eventuali reati commessi sono compatibili con la possibilità di svolgere attività lavorativa per il Comune in futuro".

ORE 15,27
Alcuni manifestanti si sono spostati in via Roma. Traffico bloccato. Si segnalano anche alcuni cassonetti rovesciati

ORE 14,30
Il prefetto Umberto Postiglione ha convocato un vertice urgente con il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore regionale Bonafede. Gli operai si sono spostati davanti alla Prefettura. Chiusa al traffico via Cavour, nel tratto compreso tra via Roma e via Crispi.

ORE 13,00
Il corteo è giunto a Palazzo delle Aquile. Continuano gli scontri con le forze dell'ordine.

ORE 12,45
Gli operai della Gesip hanno lasciato piazza Indipendenza e attraverso corso Vittorio Emanuele si stanno dirigendo verso palazzo delle Aquile. “Bruceremo la città”, hanno gridato. Secondo quanto raccontano alcuni presenti nel cammino gli operai stanno prendendo a calci molte automobili sul percorso. Le cariche della polizia erano cominciate per liberare la strada dai manifestanti e consentire così il transito delle ambulanze dirette all’ospedale dei Bambini. I dimostranti hanno reagito con il lancio di transenne e altri oggetti pesanti contro le forze dell’ordine. Al momento il bilancio è di un fermo e di un ferito.

ORE 12,20
I disordini sono rientrati dopo momenti di violenza. Due uomini delle forze dell'ordine e tre manifestanti sono rimasti feriti lievemente. I dimostranti hanno lanciato oggetti contro gli agenti e divelto cartelli stradali e transenne. La protesta continua davanti all'ingresso principale di palazzo d'Orleans.

ORE 12,10
Tafferugli in piazza Indipendenza. A entrare in contatto con le forze dell'ordine che presidiano la zona sarebbe stato un gruppo di lavoratori ex Pip (Piani di inserimento professionale), che hanno tentato di sfondare il cordone di sicurezza. Sul posto è giunta un'ambulanza per prestare soccorso ad alcuni dimostranti. Non hanno partecipato agli scontri, anche dipendenti della Gesip e forestali.

I circa 1.800 dipendenti della Gesip attendono risposte sulla cassa integrazione in deroga, non ancora definita dopo che nei giorni scorsi il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha annullato l'incontro programmato per l'assenza del presidente della Regione, Rosario Corcetta, che aveva inviato a Roma due assessori della sua giunta.

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