rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Aspiranti modelle costrette a prostituirsi, in 5 si costituiscono parte civile contro gli imputati

Si è aperto stamattina il processo contro Francesco Pampa e Massimiliano Vicari, titolari dell'agenzia "Vanity Models Management" che, assieme a Filippo Giardi, hanno scelto il rito abbreviato. Furono arrestati a gennaio dopo la denuncia della madre di una delle presunte vittime

Aspiranti modelle minorenni che speravano di muovere i primi passi tra sfilate e shooting fotografici e chi si sarebbero invece ritrovate a prostituirsi per cifre tra i 50 e i 150 euro. A gestire il presunto giro di sfruttamento e sesso a pagamento sarebbero stati Francesco Pampa e Massimiliano Vicari, titolari della "Vanity Models Management", per i quali stamattina si è aperto il processo: il gup Rosario Di Gioia ha ammesso la costituzione come parte civile di cinque presunte vittime, assieme ad alcuni dei loro genitori, e anche dell'associazione "Marianna". Il processo è stato rinviato a settembre.

Oltre a Pampa e Vicari, è imputato anche Filippo Giardi, accusato di aver avuto rapporti a pagamento con una minorenne. I tre, dopo il giudizio immediato, hanno scelto il rito abbreviato (per ottenere uno sconto di un terso della pena in caso di condanna). Erano stati arrestati dalla squadra mobile il 14 gennaio, dopo gli esiti dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e dal sostituto Sergio Mistritta. Le presunte vittime sono rappresentante, tra gli altri, dagli avvocati Nino Zanghì, Silvia Sansone, Giuseppina Cicero e Giovanni Maria Saitta.

Gli accertamenti erano partiti ad agosto del 2019, quando la madre di una delle aspiranti modelle aveva denunciato di aver scoperto che sua figlia, già da quando avrebbe avuto appena 15 anni, sarebbe stata costretta a vendersi dai titolari dell'agenzia per la quale lavorava.

Le ragazzine sarebbero state sfruttate da Pampa e Vicari anche fuori dalla Sicilia: in Campania, per esempio, sarebbero state organizzate orge con ostriche e champagne, come richiesto da un imprenditore. Rapporti sessuali a pagamento sarebbero avvenuti anche a Milano, in occasione di sfilate. Le giovani avevano raccontato di aver subito una sorta di "lavaggio del cervello" e di aver subito "fortissime pressioni" dagli imputati. Tanto che a pagare per fare sesso con loro sarebbero stati gli stessi Pampa e Vicari.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Aspiranti modelle costrette a prostituirsi, in 5 si costituiscono parte civile contro gli imputati

PalermoToday è in caricamento