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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

A Carini un polo di ricerca medica per il mediterraneo, presentato il progetto da 200 milioni

I vertici della Fondazione Rimed e i partner fondatori hanno presentato a Roma gli obiettivi della struttura che sorgerà accanto al nuovo Ismett. Si lavora a pieno ritmo nel cantiere che servirà a creare 17 mila metri quadrati di laboratori, spazi comuni, sale riunioni, uffici e un auditorium

Investimenti in ricerca scientifica per l’occupazione e lo sviluppo economico del Mezzogiorno, integrazione tra ricerca e cura per il miglioramento delle condizioni di vita e di salute della popolazione, accordi Italia-Usa per la ricerca scientifica e asset strategici legati a modelli innovativi di partenariato pubblico-privato: questi i pilastri alla base del nuovo Centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica che sorgerà a Carini, un progetto del valore complessivo di circa 200 milioni di euro per una struttura in cui saranno impiegate 600 persone.

Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, i vertici della Fondazione Rimed e dei partner fondatori hanno presentato ieri pomeriggio, nella Sala capitolare di Palazzo della Minerva a Roma, gli obiettivi di quello che sarà uno dei più innovativi poli di ricerca traslazionale d’Europa. La ricerca traslazionale ha come obiettivo il trasferimento dei risultati ottenuti dalla ricerca di base in applicazioni cliniche.

“Il cantiere di Carini suggerisce ormai chiaramente l’assetto del campus di ricerca, a cui si affiancherà il nuovo ospedale Ismett - commenta Paolo Aquilanti, presidente della Fondazione Rimed - e avvicina l’obiettivo di realizzare in Sicilia uno dei più significativi investimenti pubblici nel Mezzogiorno d’Italia. Un’officina di prodotti nuovi e di metodi inesplorati per curare le malattie e al contempo fonte di lavoro e meta d’investimenti. Il concorso tra istituzioni pubbliche italiane - il governo nazionale, la Regione Siciliana, il Consiglio nazionale delle ricerche - e partner esteri del livello di University of Pittsburgh e Upmc, ha dimostrato la capacità di tradurre in pratica una scommessa ambiziosa”.

Il rendering del progetto

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Accanto al centro Rimed sorgerà il nuovo ospedale Ismett, proponendo una formidabile integrazione di ricerca e cura per accelerare il trasferimento al paziente delle innovazioni scientifiche e assicurare la gestione in piena sicurezza dei pazienti anche a fronte di pandemie. Il progetto si ispira al modello tipologico del cosiddetto “villaggio-strada” e prevede un’organizzazione dello spazio estremamente flessibile: 52.464 mq di superficie totale, di cui 17.070 mq di laboratori, ampi spazi comuni, sale riunioni, uffici, un auditorium, la foresteria e il collegamento diretto con l’ospedale.

I laboratori e le piattaforme tecnologiche all’avanguardia del centro Rimed saranno dedicati alla ricerca e allo sviluppo di vaccini e farmaci innovativi, terapie cellulari ed ingegnerizzazione di organi e tessuti, per diagnosticare precocemente e curare in modo mirato le insufficienze terminali d’organo, i tumori, le malattie infettive e le patologie connesse all’invecchiamento, con particolare attenzione alle malattie neurologiche. L’integrazione con Upmc e University of Pittsburgh, leader nella ricerca clinica e scientifica, favorirà un circolo virtuoso di trasferimento di know-how. 

Una volta a regime, il centro impiegherà circa 600 risorse - tra ricercatori, tecnici e personale amministrativo - dedicate allo studio e allo sviluppo di innovative soluzioni diagnostiche e terapeutiche. Il valore complessivo dell’investimento è di 196.350.000 euro.

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