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Cronaca

Accoglienza minori e rifugiati, botta e risposta Gelarda-Mattina: "Un flop". "Denigra la città"

Il capogruppo della Lega in Consiglio Igor Gelarda rende nota la risposta dell'assessore dopo una sua interrogazione. "Solo due famiglie hanno aderito al progetto del Comune". La replica: "Oltre 50 i percorsi attivati, migliaia i palermitani coinvolti"

Botta e risposta tra il capogruppo della Lega in Consiglio, Igor Gelarda, e l'assessore comunale alle Attività sociali Giuseppe Mattina sull'accoglienza di rifugiati e minori stranieri non accompagnati.

“Carte alla mano il bando, del luglio del 2019, che prevedeva l’accoglienza in famiglie palermitane per rifugiati o titolari di protezione sul territorio italiano è stato un flop totale". Così esordisce Gelarda, che rende nota la risposta dell'assessore Mattina dopo una sua interrogazione. 

"L'assessore comunale alle Attività sociali ha messo nero su bianco che solo 4 le famiglie palermitane, sulle 262 mila presenti, hanno fatto domanda. E solo 2 sono quelle che poi hanno davvero accolto a casa loro i rifugiati. Si tratta dello 0,0007 % dei palermitani", riferisce Gelarda assieme al consigliere della Terza circoscrizione Giuseppe Quartararo.

"Questa è la dimostrazione pratica e concreta che predicare l’accoglienza è una cosa, praticarla è un'altra. Adesso Orlando farebbe bene a chiedere ai suoi assessori e ai suoi consiglieri comunali, che lo hanno appena salvato dalla sfiducia, condannando la città al suo governo per altri 18 mesi, perché almeno loro non abbiano aderito. Sarebbe significato dare il buon esempio alla città. E che fine hanno fatto le migliaia di Sardine in salsa sicula che si erano riversate a Palermo, tutte rigorosamente contro la Lega, ma poco propense a praticare l'accoglienza se non sui social? Si sarebbe trattato in questo caso di dare sostegno a persone che fuggivano da realtà pericolose dai loro Paesi e avevano bisogno di aiuto per integrarsi e ricominciare una nuova vita a Palermo". 

Così prosegue Gelarda, che non lesina le stoccate: "Il bando pubblicato a giugno dell’anno scorso dal Comune venne presentato in pompa magna dal sindaco e dal garante per i diritti dell’Infanzia a villa Niscemi. In quell'occasione Orlando dichiarò che il 'progetto rappresenta la conferma che la scelta dell'amministrazione comunale è condivisa dai cittadini'. Il fatto che i palermitani non abbiano risposto al bando deve fare riflettere, e anche tanto, il sindaco che regala le bandiere della città alle ong e condanna i palermitani ad una città sporchissima. I palermitani hanno un grande cuore, lo hanno dimostrato e lo dimostrano da sempre, hanno sempre accolto tutto e tutti. Ma in un momento di difficoltà economico e sociale come questo, la gente ha già problemi di sopravvivenza, deve trovare il modo di pensare ai propri di figli e non può sostenere, tra l'altro gratuitamente, i figli degli altri. L'ennesima prova che la demagogia immigrazionista del sindaco Orlando è scollegata dalla realtà", concludono Gelarda e Quartararo.

Non si è fatta attendere la replica dell'assessore Mattina: "Con riferimento alle dichiarazioni del consigliere Gelarda sul sistema dell'accoglienza di minori stranieri non accompagnati, credo utile ricordare che il Comune ha inserito in affido ordinario, quindi con processi ormai sperimentati, 6 ragazzi nel 2017, 11 nel 2018, 5 nel 2019, 4 nel 2020. Abbiamo attivato affidi per altri 12 ragazzi con il progetto 'Terra Ferme'. Inoltre gli affidi sono attivati soprattutto per chi ha meno di 14 anni, invece la maggior parte dei minori stranieri arrivati a Palermo ha più di 14 anni, nello specifico 16 e 17 anni. Per loro vengono attivati percorsi di autonomia che non si possono definire affido ma che nella sostanza sono molto simili. I percorsi attivati sono oltre 50, con l'aiuto dei tutori volontari. I percorsi attivati con il progetto 'Refugees welcome' si sommano a tutti gli altri. La crisi legata al Covid ha evidentemente rallentato i percorsi, come per molti altri servizi, ma nonostante le difficoltà il Comune di Palermo attraverso il centro affidi, il Garante per l'infanzia e l'adolescenza e la Casa dei diritti stanno continuando questa difficile ma essenziale attività".

"Decine di organizzazioni cittadine - prosegue Mattina - operano per l'integrazione e l'accompagnamento dei bambini e degli adolescenti. Giornalmente questi ragazzi sono sostenuti in percorsi di inserimento scolastico e lavorativo e vivono la città di Palermo come la loro casa e la loro città. Migliaia di cittadini palermitani sono coinvolti in questi percorsi. Decine di enti, le scuole, l'università, la Caritas, le parrocchie. Questi i dati dei minori a cui il progetto citato faceva riferimento.Le presenze in città sono evidentemente più numerosi sia nel sistema Siproimi che dipende dal Comune sia nelle altre strutture direttamente gestite dal ministero degli interni attraverso la prefettura per l'accoglienza dei richiedenti asilo. Un sistema di piccole strutture diffuse nel territorio che favoriscono l'integrazione e l'accoglienza con un modello riconosciuto a livello internazionale".

"Il consigliere Gelarda fa le domande sbagliate e soprattutto parziali, dimostrando o fingendo di avere scarsa conoscenza dei servizi della città. O, peggio ancora, volutamente nasconde quello che accade per denigrare la città e per plasmare la realtà ai suoi desiderata. Pensa con quei dati di descrivere la realtà, ma descrive solo una parte e peraltro limitatissima. Trasforma in realtà i suoi desideri di attaccare l'amministrazione Orlando, ma anche stavolta la realtà è molto diversa", conclude Mattina.

"Da quando sono diventato Garante dell'infanzia e dell'adolescenza la città ha sempre dimostrata di essere attiva e pronta a rispondere alle sollecitazioni sia in termini di partecipazione che di impegno. Abbiamo formato 80 tutori volontari quando ancora in Italia ci si stava organizzando per avviare i percorsi di selezione, oggi i tutori sono oltre 150. E quasi tutti coloro che hanno fatto l'esperienza di tutor, sono rimasti accanto ai ragazzi e alle ragazze anche quando questi hanno raggiunto la maggiore età, accompagnandoli e sostenendone i progetti di vita". Lo dichiara il Garante per l'infanzia e l'adolescenza, Lino D'Andrea.

"Abbiamo scommesso sulla possibilità di aprire un ponte con il Veneto e la Lombardia nell'accoglienza dei minori stranieri - aggiunge - e 12 ragazzi hanno potuto partecipare al progetto Terreferme. Organizzazioni come Unicef, Irc, Welcome Refugees, SoS Villaggio dei bambini e tanti altri ci hanno scelto come partner dei loro progetti perché riconoscono il grande potenziale della nostra città e del nostro modello di accoglienza. Tutto questo dimostra che al di là dei numeri formali, ci sono tantissimi cittadini e tantissime famiglie che sono impegnate per seguire chi è più fragile e chi ha più bisogno, famiglie e giovani italiani e stranieri. Tutti loro lo fanno senza sbandierare il proprio impegno e quasi tutti si rivolgono ai servizi solo quando non riescono con le proprie forze a risolvere qualche problema. La sfida dell'accoglienza in famiglia di adulti fragili, come sono fragili gli stranieri, è certamente gravosa e forse troppo avanti per tanti. Questo è un dato che non può però nascondere né offuscare né tantomeno cancellare tutto quanto è stato fatto e viene fatto ogni giorno nella nostra città"

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