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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Il caso della prof sospesa, depositato ricorso: "Chiesto risarcimento di 10 mila euro"

Fallito il procedimento di conciliazione a cui lavorava il ministero dell'Istruzione che prevedeva la revoca della sanzione imposta a Rosa Maria Dell'Aria. L'avvocato Luna: "Volevano escludere dal procedimento il Marco Anello, vicario della dirigenza regionale"

Depositato questa mattina alla sezione Lavoro del Tribunale di Palermo il ricorso contro la sanzione imposta alla professoressa Rosa Maria Dell'Aria. La docente di italiano dell'Iti Vittorio Emanuele III è stata sospesa per 15 giorni per un video - prodotto da alcuni studenti in occasione della Giornata della memoria - nel quale l'immagine delle leggi razziali introdotte da Mussolini nel 1938 viene accostata a una foto scattata durante la conferenza stampa di presentazione del Decreto sicurezza del ministro dell’Interno Matteo Salvini.

"Il ricorso - spiega a PalermoToday l'avvocato Alessandro Luna che ci ha lavorato insieme al collega Fabrizio La Rosa -  è teso all'ottenimento della dichiarazione di illegittimità della sanzione disciplinare inflitta". Nelle scorse settimane al termine di un incontro tra i legali della docente con i funzionari del Miur era stata annunciata una "soluzione giuridicamente valida per far dichiarare illegittima la sanzione disciplinare e privarla di tutti i suoi effetti giuridici".

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Il procedimento di conciliazione a cui lavorava il ministero prevedeva la dichiarazione di illegittimità della sanzione, che sarebbe stata quindi revocata. Ma i tecnici del Miur proponevano l'esclusione dal procedimento del dottor Anello, in quanto non responsabile dell'Ufficio scolastico regionale, attualmente senza un capo dopo che la direttrice Maria Luisa Altomonte è andata in pensione. Ma per l'avvocato Luna Marco Anello è il vicario della dirigenza regionale e, quindi, non può essere escluso. Da qui la decisione di portare il caso nelle aule giudiziarie. Si allungano dunque i tempi della soluzione.

La prof, che lo scorso 27 maggio dopo aver scontato per intero la 'punizione' è tornata a scuola, chiede un risarcimento economico di 10 mila euro "o nella minore o maggiore misura che il giudice riterrà equo" per danno all'immagine e alla reputazione professionale. "Il ricorso è assolutamente fondato e arriveremo alla revoca della sanzione che - continua Luna - viola gli articoli della Costituzione, la Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e la stessa Dichiarazione sui diritti dell'uomo". Secondo i legali "il controllo dell'insegnante può essere solo diretto al contenuti didattico scientifico dell'elaborato ma non può spingersi a sindacare la manifestazione di pensiero elaborata dagli alunni a meno che questa manifestazione di pensiero non sia contraria al buon costume, non contenga elementi offensivi o non minacci l'ordine pubblico". "Sosteniamo inoltre - conclude Luna - che in ogni caso andare a sindacare sul contenuto delle lezioni dell'insegnante è comunque contrario al principio di libertà dell'insegnamento anch'essa costituzionalmente garantita".
 

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