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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Trattativa Stato-mafia, Silvio Berlusconi chiamato come testimone

La difesa di Marcello Dell’Utri ha chiesto alla seconda sezione della Corte di assise di appello la riapertura dell’istruttoria dibattimentale per sentire l’ex presidente del Consiglio

Silvio Berlusconi potrebbe essere sentito come testimone nel corso del processo di secondo grado sulla Trattativa Stato-mafia. L'avvocato Francesco Centonze, difensore di Marcello Dell’Utri, ha chiesto infatti la riapertura dell’istruttoria dibattimentale per sentire, come testimone, l’ex presidente del Consiglio. La richiesta è stata formulata oggi alla seconda sezione della Corte di assise di appello.

"E' indispensabile la testimonianza diretta del fatto o vittima della minaccia", dicono i legali di Del'Utri. I 20 aprile 2018 la Corte d'assise di Palermo aveva condannato a dodici anni di reclusione l'ex senatore Dell'Utri e gli ex ufficiali del Ros Mario Mori e Antonio Subranni. Dodici anni anche ad Antonino Cinà, medico vicino al boss Totò Riina. Otto anni di reclusione per l'ex capitano dei carabinieri Giuseppe De Donno, 28 per il boss Leoluca Bagarella e 8 anni per Massimo Ciancimino. L'unico imputato assolto è stato Nicola Mancino, accusato di falsa testimonianza

La difesa di Dell'Utri lo scorso mese di ottobre aveva depositato un appello di quasi 400 pagine e 19 motivi a supporto del ricorso presentato dal collegio difensivo rappresentato da Francesco Centonze,Tullio Padovani e Francesco Bertorotta. "Si formula istanza di  rinnovazione parziale dell'istruzione dibattimentale mediante l'ammissione della testimonianza del dottore Silvio Berlusconi,  all'epoca dei fatti presidente del Consiglio dei ministri, in grado di riferire in merito all'eventuale minaccia che Marcello Dell'Utri ebbe a trasmettergli nel corso del 1994". si legge nella richiesta della difesa.
 

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