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Cronaca Sperone / Via Ingham

"Autocompattatore rientrato con 3 ore di anticipo", operatore Rap sotto processo

Dovrà rispondere del reato di tentata truffa. A pedinare e incastrare un 59enne c'era un ispettore dell'azienda che si occupa della gestione dei rifiuti in città, incaricato di dare la caccia agli "imboscati"

Si sarebbero allontanati prima di concludere il loro turno, ma non lontano dai cancelli dell'autorimessa si era nascosto un ispettore della Rap che li avrebbe seguiti mentre si trovavano a bordo di un autocompattatore. E' accusato di tentata truffa un dipendente della società che gestisce la raccolta dei rifiuti in città, il 59enne Giovanni Spataro, sotto processo davanti al giudice monocratico Nicola Aiello.

L’episodio contestato risale a gennaio 2016, quando l’ispettore avrebbe notato alcune anomalie sull'operato del dipendente che non avrebbe seguito il percorso previsto per la raccolta dell’immondizia tornando nel deposito di via Ingham con 3 ore di anticipo. Erano sulle sue tracce e su quelle di altri dipendenti Rap dopo alcune soffiate collegate anche ai disservizi registrati in quella fase dell’anno.

Poi, secondo quanto riferito dall’ispettore incaricato dall’azienda di dare la caccia agli "imboscati", Spataro si sarebbe allontanato insieme a un collega a bordo di un’auto privata seguita a distanza anche dai vigili urbani e vista in giro per la città. Così facendo avrebbero "si sarebbero procurati un ingiusto profitto rappresentato dalla retribuzione maggiorata prevista per il lavoro straordinario", si legge nel decreto di citazione a giudizio.

Tesi sostenuta dall’accusa e che l’avvocato difensore, Maria Teresa Nascè, sarebbe pronta a smontare nel corso della prossima udienza. Il collega visto quel giorno a bordo dell’auto, Giovanni Forte (65 anni), ha chiesto e ottenuto la messa alla prova e dunque la sua posizione è stata stralciata dal processo.

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