Caso Saguto, prende il via l'arringa difensiva: "Uno tsunami di accuse"
L'ex giudice in aula con marito e figlio. L'avvocato Ninni Reina: "E' un processo anomalo, con 73 capi di imputazione e 10 pagine di contestazioni, all'interno delle quali ci sono tante storie da sviscerare"
"C'è il timore di resistere a questo tsunami accusatorio. Io so quello che mi aspetta, ne ho piena, matura, consapevolezza. E' un compito difensivo di straordinaria complessità, non per quantità ma per qualità delle argomentazioni". E' iniziata con queste parole dell'avvocato Ninni Reina, legale di Silvana Saguto, l'ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, accusata di essere stata a capo di un sistema illegale nella gestione dei beni sequestrati a Cosa nostra, l'arringa difensiva che prende il via oggi.
"E' un processo anomalo, con 73 capi di imputazione - dice l'avvocato Ninni Reina -. Sono dieci pagine di contestazioni, all'interno delle quali ci sono tante storie da sviscerare". Silvana Saguto è in aula, con il marito Lorenzo Caramma e uno dei figli. "Ci troviamo di fronte avvocati, magistrati, ingegneri, ognuno con le loro storie - dice Ninni Reina -. E' inevitabile percepire una cosa forte, consistente, di impatto".
Alla fine della requisitoria i pm Maurizio Bonaccorso e Claudia Pasciuti, hanno chiesto per Saguto la condanna a 15 anni e 10 mesi, oltre all'interdizione per 5 anni dai pubblici uffici. Chiesta anche la condanna a 12 anni e 3 mesi per l'avvocato Gaetano Cappellano Seminara, amministratore giudiziario. Nove anni e 10 mesi per l'ingegner Lorenzo Caramma, marito di Silvana Saguto; 11 anni e 10 mesi per il professor Carmelo Provenzano; 6 anni per l'ex prefetto Francesca Cannizzo; 2 anni e 6 mesi per l'ex giudice della sezione misure di prevenzione Lorenzo Chiaramonte; 10 anni e 11 mesi per l'amministratore giudiziario Roberto Nicola Santangelo; 2 anni per l'amministratore giudiziario Walter Virga; 6 mesi per Emanuele Caramma, figlio della Saguto; 4 anni e 4 mesi per il docente universitario Roberto Di Maria; 5 anni per Maria Ingrao, moglie del professor Provenzano; 4 anni e 6 mesi per Calogera Manta, cognata di Provenzano; 8 anni e 1 mese per il colonnello della Dia Rosolino Nasca. Chiesta l'assoluzione per Vittorio Pietro Saguto, padre dell'ex magistrato e per l'amministratore giudiziario Gabriele Aulo Gigante.
Fonte: Adnkronos