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Cronaca

Processo Mori, ex dirigente Dap: “Così fecero scadere 334 41 bis”

Sebastiano Ardita, per 10 anni direttore generale dei detenuti, spiega perché l'allora ministro della Giustizia Conso non rinnovò il carcere duro ai boss. Il giallo del trasferimento di Provenzano

Il giallo del mancato rinnovo, a novembre del 1993, dei provvedimenti di carcere duro per 334 mafiosi è stato al centro della deposizione di Sebastiano Ardita, magistrato, per 10 anni direttore generale dei detenuti e del trattamento al Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria. Secondo quanto riporta il sito dell’Ansa, il teste - citato al processo al generale dei carabinieri Mario Mori - ha raccontato ai giudici la misteriosa storia dei 41 bis lasciati scadere dall'allora ministro della Giustizia Giovanni Conso.

Ardita ha poi parlato di una lettera sostanzialmente anonima scritta dai familiari dei detenuti al 41 bis di Pianosa e Asinara, all'allora presidente della Repubblica Scalfaro. "Stranamente questa lettera non era stata classificata ed era archiviata senza che le si fosse dato peso alcuno. Vero e' che si trattava di un anonimo, però i destinatari (il vescovo di Firenze, il Papa, Maurizio Costanzo) furono coloro che di li' a pochi mesi subirono attentati, direttamente come Costanzo, o indirettamente come la citta' di Firenze e la Chiesa".

Ardita infine ha riferito anche l'episodio della falsa notizia diffusa da un quotidiano nazionale su input di Massimo Ciancimino a proposito della presunta invettiva che il figlio di Toto' Riina, Giovanni, avrebbe rivolto a Bernardo Provenzano, nell'aprile del 2006, nel momento in cui l'ex superlatitante corleonese entrò nel carcere di Terni, in cui si trovava lo stesso Riina junior. Il teste ha sostenuto che poteva esserci un interesse di qualcuno a non mettere Provenzano in quel penitenziario, l'unico adeguatamente attrezzato per questo tipo di detenuti. Il superboss venne effettivamente trasferito, ma soltanto un anno dopo, a seguito di un altra notizia diffusa dai giornali, "anch'essa sostanzialmente falsa", come ha detto Ardita, riguardante la presunta consegna di una torta a Provenzano il
giorno del suo compleanno.
 

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