Imprenditore si ribella al pizzo e incastra l'estorsore: Confartigianato parte civile
L'associazione di categoria sarà al fianco di Giuseppe Piraino, l'uomo che ha ripreso con una telecamera e fatto arrestare Luigi Marino, finito in manette nel corso dell'operazione Cupola 2.0: "Non lo lasceremo da solo neppure quando si spegneranno i riflettori sulla vicenda"
Confartigianato Imprese Palermo sarà parte civile al fianco di Giuseppe Piraino, l’imprenditore edile che ha ripreso con una telecamera e incastrato il suo estorsore Luigi Marino. La richiesta di pizzo è uno dei 28 episodi estorsivi emersi nel corso delle indagine dell'operazione Cupola 2.0 che ha portato all'arresto dell'erede di Totò Riina, Settimo Mineo, e di altre 47 persone.
“Confartigianato - dice il presidente provinciale Giuseppe Pezzati – si schiera con i buoni. Siamo per le imprese e per incentivare una cultura d’impresa che dia il coraggio di portare avanti le proprie logiche senza piegarsi. Non lasceremo da solo Piraino, neppure quando si spegneranno i riflettori sulla vicenda".
Filma il suo estorsore con una telecamera e lo fa arrestare
A seguire il percorso che è stato avviato dal momento in cui Piraino ha deciso di denunciare i suoi aguzzini sarà l’avvocato di Giuseppe Piraino, Marcello Montalbano, nonché legale di Confartigianato Imprese Palermo: "Saremo presenti all’udienza preliminare chiedendo di essere ammessi come parte civile, con la richiesta dei danni morali e materiali. È un segno importante che Confartigianato Imprese, si schieri accanto a Piraino, sostenendolo anche nel processo. Piraino non deve essere lasciato solo. Il suo invito alla denuncia deve essere sostenuto perché è l'unica via percorribile da coloro che vogliono dare un contributo al recupero e alla crescita economica e un futuro diverso alle nuove generazioni”.
Confartigianato imprese ricorda che, da maggio scorso in via Amari, è attivo uno sportello antiracket al quale chi ne avesse bisogno può rivolgersi.