Cure gratis per i diabetici: "Burocrazia infernale", "No procedura snella"
Per ottenere i presidi bisogna recarsi prima dal medico di base e poi dall'Asp. Mary Faraone: "Iter lunghissimi per avere gli aghi per le penne d'insulina". Il primario di diabetologia Vincenzo Provenzano replica: "Ci adeguiamo alle leggi"
Vita difficile per i diabetici palermitani? Secondo Mary Faraone - che ha contattato la redazione di PalermoToday - i malati, già costretti a fare iniezioni di insulina tutti i giorni, per riuscire ad ottenere gratis gli aghi per le penne d'insulina si scontrano con una "burocrazia infernale". Ogni sei mesi devono ricorrere all'Asp di appartenenza per avere i presidi. Ma per il primario di diabetologia Vincenzo Provenzano la procedura rispetta le disposizioni regionali e sarebbe anche abbastanza snella.
Mary Faraone, diabetica di tipo 1, 65 anni, racconta che "l'Asp per concedere gli aghi per le penne chiede il piano terapeutico del medico diabetologo di una struttura ospedaliera. Non basta più (come accadeva una volta) l'attestazione del medico di famiglia. Inoltre, il ritiro del presidio deve avvenire entro un certo periodo, un mese circa. Se il paziente non ritira in quei giorni perde gli aghi gratis ed è quindi costretto, per curarsi, ad acquistarli". Il diabete è una malattia dalla quale non si guarisce quindi tutti questi controlli appaiono ingiustificati ai suoi occhi. "L'attestazione della mia situazione di salute potrebbe avvenire anche una volta l'anno - spiega Faraone - è a discrezione del medico dell'ospedale fare i controlli ogni sei mesi".
Il primario di diabetologia Vincenzo Provenzano smentisce: "Non è il medico di base a decidere i tempi, ma le leggi. Nel caso di pazienti che non fanno delle cure particolari, ma praticano solo la terapia insulinica la prescizione dell'Asp è già annuale (come i presidi) e può essere anche prescritta dal medico di base se la quantità di insulina da assumere resta invariata nel tempo". La faccenda si complica per i pazienti diabetici che fanno delle terapie particolari. In quel caso, "il piano terapeutico si rinnova ogni sei mesi per disposizione regionale". Il diabetologo verifica che la cura prescritta precedentemente vada ancora bene per la paziente. I controlli servono quindi per cercare di dare ai pazienti quello che gli serve e per tutelarli verificando che abbiano bisogno proprio di quella terapia. "Solo per i presidi la Regione Siciliana spende 60 milioni di euro - conclude il primario - e i controlli servono dunque anche a evitare gli sprechi".
Il medico di base conferma la versione di Provenzano: "I pazienti che richiedono i presidi per il diabete devono andare dal diabetologo dell'Asp o dell'ospedale solo la prima volta che fanno richiesta. Lo specialista, infatti, deve prescrivergli la cura da seguire e quindi i presidi da dargli. Dopo un anno basta andare dal medico di base per il rinnovo del rilascio dei presidi per l'anno in corso. Il paziente con questa richiesta va all'Asp per ritirare il foglio necessario per andare in farmacia e prendere gli aghi per le penne d'insulina".