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Cronaca

Caldo record, Lucifero non perdona: Palermo da bollino rosso

La morsa rovente dell'anticiclone africano non dà tregua, il ministero della Salute: "Condizioni di emergenza con possibili effetti negativi sulla salute". La Confagricoltura siciliana: "Quadro allarmante"

E' la fase più critica di Lucifero. La morsa rovente dell'anticiclone africano continua a tormentare l'Italia da nord a sud, senza risparmiare Palermo. Nel weekend la massima espansione della lingua di fuoco sahariana, con punte frequenti di 42/43°, specie in Sicilia. Per tutto il weekend la colonnina di mercurio toccherà temperature record, che in alcune zone arriveranno oltre 40 gradi. Per sabato e domenica il 'bollino rosso' è previsto in 26 città, praticamente tutta la penisola, ad eccezione di Genova ('bollino giallo'). Lo rende noto il ministero della Salute attraverso il Bollettino delle ondate di calore.

Nel weekend Palermo sarà tra le città colpite dal caldo estremo. Il 'bollino rosso' - ricorda il ministero della Salute - indica "condizioni di emergenza con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone con malattie croniche". Il caldo torrido dovrebbe allentare la sua "pressione" dal 10/11 del mese, con crollo termico di 10° ovunque, rispetto ai dati attuali, e clima più mite e respirabile per tutti.

“Da una verifica con tutte le nostre sedi provinciali della Sicilia emerge un quadro abbastanza allarmante per quel concerne i danni alle
produzioni agricole provocati dall’anomalo andamento climatico”. Così scrive il presidente della Confagricoltura siciliana, Ettore Pottino
all’Assessore Regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici ed al Dirigente Generale, Gaetano Cimò a proposito della situazione che si
sta vivendo nelle campagne siciliane”. “Il mix caldo torrido/siccità – precisa nella nota Pottino - sta interessando in particolare la quasi totalità delle coltivazioni tipiche siciliane. Oltre al danno per la perdita di prodotto c’è da rilevare il contestuale aumento dei costi di produzione ed in particolare per quelli riguardanti l’irrigazione. Anche a causa delle straordinarie temperature, che per diversi giorni hanno superato i limiti di guardia, le irrigazioni, anche quelle di soccorso, stanno necessitando di un quantitativo superiore di acqua (a causa
dell’evaporazione) e di un numero superiore di passaggi  rispetto alle medie stagionali. Questo  sta comportando un consequenziale aumento dei costi energetici,  per l’attingimento  e la distribuzione dell’acqua, che verosimilmente  può essere stimato in tre/quattro volte maggiore rispetto alle medie normali. Per le stesse colture arboree, come agrumi ed oliveti, è in atto, a causa dello stress idrico delle piante, un fenomeno di cascola abbastanza accentuato ed ancora in corso di svolgimento”.

“Grave allarme - evidenzia ancora il presidente della Confagricoltura siciliana -   per le ortive in pieno campo dove anche le produzioni
regolarmente irrigate  presentano delle malformazioni, dovute al surriscaldamento, che non li fanno rientrare tra i parametri minimi commerciali". Discorso a parte per la vite, dove al momento  le previsioni parlano sì di una riduzione della produzione con una contestuale crescita dei parametri qualitativi. In ogni caso la vendemmia subirà una anticipazione dei calendari di raccolta di circa 10/15 giorni.  “Al momento – conclude Pottino -  come organizzazione continuiamo a monitorare l’evoluzione del fenomeno sollecitando gli agricoltori ad effettuare le previste segnalazioni agli organismi competenti in caso di superamento delle percentuali di perdita della P.L.V. fissate per
legge. Per tutte queste ragioni invitiamo l’Assessorato a richiedere, al Ministero, la dichiarazione dello stato di calamità per l’intero territorio regionale e per i comparti appena menzionati. Stante la estensione del fenomeno e l’esiguità dei fondi nazionali resi disponibili, potrebbero essere sollecitati interventi in grado di abbattere i costi di produzione sostenuti dalle aziende e facilmente documentabili, quali quelli previdenziali ed energetici”.

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