L'allarme della Prefettura: "Zona gialla? Molti non vogliono indossare la mascherina"
Giuseppe Forlani spiega che i controlli servono "nelle zone dove è più alta l'affluenza di turisti o dove si creano assembramenti", ma da soli non bastano: "Sono le persone che si devono convincere che le regole vanno rispettate"
"Il vero problema è che le persone non vogliono più indossare la mascherina. Noi cerchiamo di essere presenti, soprattutto nelle zone dove è più alta l'affluenza di turisti, o nelle località balneari, o ancora dove si creano assembramenti per alcuni locali la sera, ma non è semplice. In tanti ormai sono orientati a non indossare la mascherina, con l'equivoco anche di chi non la porta perché vaccinato". Il Prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, si prepara alla zona gialla, a partire da domani, con cui tornerà anche l'obbliog dell'uso della mascherina all'aperto. "Noi i controlli li facciamo sempre - dice all'Adnkronos -. Sono circa duemila i controlli al giorno, e oltre 50 mila i controlli eseguiti solo ad agosto. È evidente che in una città e una provincia come Palermo dove accadono episodi di ogni genere, le forze dell'ordine devono essere sempre presenti. I controlli vanno fatti nei locali, nelle attività economiche, cose che facciamo regolarmente".
Dall'inizio della pandemia sono stati oltre mezzo milione i controlli eseguiti nella provincia di Palermo. "La violazione della norma di indossare la mascherina - spiega ancora il Prefetto - può essere cosi diffusa ed è difficile da controllare. Noi siamo nei luoghi in cui c'è più affollamento, continuiamo questa attività che non è semplice. Dove si radunano le persone che richiedono dispositivi abbastanza significativi. Poi ci sono manifestazioni che si svolgono e che devono essere autorizzate e che determinano una disposizione di sicurezza".
"Noi cerchiamo di essere presenti - dice ancora il Prefetto parlando della zona gialla che scatta domani in Sicilia - Non possiamo però stare appresso a tutti, possiamo presidiare le zone più intense, dove ci sono più turisti ad esempio e e le attività commerciali. Noi dobbiamo evitare che si creino affollamenti e per fare questo non può essere un poliziotto solo a farlo, noi concentriamo la forza oltre le pattuglie che girano". Ma avverte: "Sono le persone che si devono convincere che le regole vanno rispettate".