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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Politeama / Via Francesco Crispi

Container a Termini e piattaforma per i tir a Brancaccio: "Così ridurremo il traffico attorno al porto"

Comune e Authority firmano un accordo quadro che prevede anche l'impiego di pattuglie fisse dei vigili in via Crispi e dintorni, oltre ad una serie di sinergie per riqualificare ampie zone del waterfront. Per il Foro Italico verrà indetto un concorso di idee. Lagalla e Monti: "Collaborazione sempre più forte"

Dal trasferimento del traffico container al porto di Termini Imerese alla piattaforma logistica per i tir (il cosiddetto dry port) che sorgerà a Brancaccio nei pressi del Forum, passando per la riqualificazione di ampie zone del waterfront, Foro Italico incluso. E' quanto prevede l'accordo quadro Comune-Autorità portuale, firmato oggi dal sindaco Roberto Lagalla e dal presidente Pasqualino Monti.

Il documento individua una serie di strategie comuni d'intervento - in parte anticipate da PalermoToday a settembre - a cominciare dal decongestionamento della viabilità in via Crispi e in via dell'Arsenale. Come? Innanzitutto spostando la movimentazione dei container nello scalo termitano, dove sta per concludersi la prima fase dei lavori di dragaggio. Dal 31 gennaio le navi di Msc, società armatoriale che gestisce il 95% del traffico contenitori a Palermo, potranno attraccare in banchina a Termini. Il trasferimento sarà graduale, come ha sottolineato il presidente Monti, anche perché "per un altro paio di mesi proseguiranno i lavori di dragaggio in altre porzioni del porto".

Per consentire le operazioni di carico e scarico verranno usate delle gru gommate. A gestire il terminal container di Termini Imerese sarà Portitalia, attuale concessionario a Palermo. I container rappresentano il 14% del traffico merci del porto, dove rimarrà attiva la darsena ro-ro. Per fluidificare il traffico, in via Crispi e nelle strade limitrofe verranno schierate delle pattuglie fisse di polizia municipale nelle giornate più "calde", che solitamente sono la domenica e lunedì. "Si tratta - ha detto il presidente dell'Authority - di un servizio costante nel perimetro del porto che sarà da noi cofinanziato". Prima però si dovrà modificare il regolamento comunale sulle sponsorizzazioni.

Non è tutto. Comune e Autorità portuale hanno individuato anche "un'area già impermeabilizzata e connessa con l'autostrada", che fungerà da punto di concentramento e triage per i mezzi pesanti. "Camion e tir diretti al porto si fermeranno qui - ha spiegato Monti - e, attraverso una piattaforma informatica, si muoveranno in orari concordati in modo tale da non creare disagi al traffico cittadino". Per Palermo sarebbe una vera e propria rivoluzione sul modello di gestione già adottato da scali internazionali come quelli di Amburgo e Anversa.

Da sinistra: Maurizio Carta, Pasqualino Monti, Roberto Lagalla e Andrea Mineo

L'assessore all'Urbanistica Maurizio Carta si è tenuto abbottonato sulla precisa localizzazione del dry port (porto a secco). Da altre fonti si è appreso che ricadra in un'area - "quasi pronta", si è limitato a dire Carta - nelle vicinanze del Forum. Un ulteriore "respiro" al traffico si avrà con il doppio scalo delle navi che fanno la spola da Tunisi con Genova e Salerno. "Oltre a Palermo - ha aggiunto il presidente Monti - faranno scalo anche a Trapani. E' in questa provincia, infatti, che si concentra il maggior numero di tunisini".

Da un lato quindi parte del traffico passeggeri viene smistato su Trapani e dall'altro ci sarà il trasferimento delle merci che viaggiano su container a Termini Imerese dove, ha tenuto a precisare il presidente dell'Authority, "abbiamo messo in campo investimenti per 50 milioni per riqualificare l'interfaccia con la città e realizzare il porto turistico nuovo".

L'accordo quadro fra Comune e Autorità portuale siglato oggi, simbolicamente, ha fatto cadere la linea di separazione fra strategie e luoghi: "spogliandosi" delle rispettive prerogative e della giurisdizione sui confini, i due enti lavoreranno in sinergia per ripensare tanto l'affaccio sul mare quanto il sistema urbano nel suo complesso. "Il porto deve uscire dalla dimensione di enclave e diventare porta d'accesso dal mare alla città. E' necessaria una visione mirata a un obiettivo comune: il recupero e l'integrazione del waterfront con la città. Palermo ha già dimostrato con la riqualificazione del porticciolo di Sant'Erasmo e di marina di Villa Igiea e con quella prossima del molo trapezoidale di avere una gran voglia di posti nuovi e di cambiamento".  

"Tra amministrazione comunale e dell'Autorità portuale c'è una collaborazione sempre più forte. Gli obiettivi comuni che mirano alla rigenerazione urbana, alla sostenibilità, alla vivibilità dei cittadini e all'accoglienza dei turisti. Il porto è nella città e rappresenta un sistema integrato di opportunità. Palermo è sul mare ma ancora non è una città di mare. Per diventarlo dobbiamo creare le condizioni per accogliere al meglio i crocieristi, riconvertire gli insediamenti produttivi diventati oggi archeologia industriale, iniziare pervicacemente il recupero della Costa Sud".

Lo ha sottolineato il sindaco Lagalla, confermando l'unità d'intenti fra i due enti (già raggiunta nella scorsa sindacatura fra Orlando e Monti) dopo vent'anni di battaglie dentro e fuori i tribunali amministrativi. "Solo gli stupidi - ha affermato Lagalla - non cambiano mai opinione. Dove si vuole il bene della comunità le ragioni che uniscono superano di gran lunga quelle che dividono. Questa amministrazione la pensa così, lo stesso ha pensato Orlando".

Oltre alla ristrutturazione del mercato ittico, tra i progetti in cantiere c'è la valorizzazione degli immobili ex Tirrenia, lungo la via dell’Arsenale, la riconversione dell'ex Chimica Arenella e della Manifattura Tabacchi, nonché un concorso di progettazione internazionale di idee per riqualificare il Foro Italico. L'Autorità portuale inoltre si è impegnata ad effettuare una prima analisi geologica e geognostica della Costa Sud, benché sia fuori dalla sua giurisdizione. "Sulla Chimica Arenella, inserita nel piano delle alieanazioni, l'idea è di venderla a un privato. Per le bonifiche servono almeno 12 milioni. Con la Cassa depositi e prestiti, propietaria della Manifattura Tabacchi, si sta ragionando su due progetti: creare un centro di ricerca per l'innovazione e la tecnologia oppure quelo che l'assessore Carta chiama 'Il villaggio delle muse', ovvero studi di produzione cinematografica, auditorium e sale prove per i teatri cittadini".

L'assessore Carta ha aggiunto: "Le più importanti potenzialità e criticità si dispiegano lungo il waterfront. Prendiamo l'esempio del Foro Italico, che ha esaurito quella spinta iniziata con la conferenza Onu sulla sicurezza del 2000. Vogliamo lasciarla così? Io credo che serva altro e il concorso di idee servirà a elaborare nuove dimensioni. C'è anche il tema del retroporto: i turisti che sbarcano dalle navi vengono subito proiettati in via Amari e al Borgo Vecchio, ci dobbiamo quindi domandare come accogliere i crocieristi. Il contributo dell'Autorità sarà fondamentale. Un accordo che interviene sull'urbanistica è già di per sé un atto politico".  

Sulla stessa scia assessore alle Politiche ambientali e alla Riqualificazione costiera, Andrea Mineo, che ha concluso: "L'accordo quadro siglato oggi non è soltanto un atto formale, ma è frutto di un lavoro svolto negli ultimi mesi. Il protocollo sancisce punti cardine attorno ai quali svilupperemo progettualità di breve, medio e lungo periodo per la riqualificazione della costa e per il fronte a mare della nostra città che ha grandi potenzialità, che va regolamentato e che può far divenire la nostra città sempre più attraente e sostenibile con l’obiettivo di diventare anche un volano per l’economia".   

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