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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Il porto nelle mani della mafia": scatta l'allarme, il caso finisce a Roma

Rischio terrorismo e personale carente: sciopero in vista. Il Movimento 5 Stelle lancia l'Sos sicurezza. Chiesti interventi rapidi: "Il Governo si svegli. Mancano metal detector, scanner e aree dedicate ai controlli"

Livelli minimi di sicurezza non garantiti, personale carente, rischio terrorismo e mafia sempre più "infiltrata". Il porto di Palermo al centro di un'interrogazione presentata ai ministri dell'Interno, dell'Economia e delle finanze, e delle Infrastrutture e dei trasporti, da parte dei deputati del Movimento 5 Stelle Nuti, Di Benedetto, Di Vita, Liuzzi, Lupo e Mannino. Deputati che hanno preso ad esempio il servizio traghetti che collega stabilmente il porto di Palermo con la Tunisia: "A causa del numero ridotto del personale - spiegano - i controlli vengono effettuati sommariamente o a campione. Manca la strumentazione idonea, quale metal detector, scanner e aree dedicate ai controlli".

Secondo quanto riferiscono i deputati, i funzionari dell'ufficio doganale per l'intera provincia di Palermo risultavano essere circa 150, una cifra che secondo i sindacati di categoria era in linea con gli standard di altri uffici di analoga portata, ma a causa del blocco delle assunzioni e di svariati pensionamenti, tale numero è sceso vertiginosamente a meno di 70 unità. "Il porto - dicono - dovrebbe essere oggetto di un rinnovato impegno sul fronte della sicurezza e dei controlli, sia dei passeggeri sia delle merci. La criticità della situazione è ancor più grave se si pensa che attualmente pochi funzionari doganali rimasti in servizio in provincia di Palermo, oltre a controllare il già affollatissimo porto di Palermo, devono suddividersi anche tra il porto di Termini Imerese, l'aeroporto internazionale Falcone Borsellino, gli uffici centrali. Come già più volte denunciato i funzionari dell'ufficio doganale hanno non poche difficoltà nello svolgere le proprie funzioni essenziali ed ulteriori imminenti pensionamenti rischierebbero di bloccare letteralmente le dogane palermitane. Infine la mafia è ben infiltrata all'interno del porto, come dimostrano recenti sequestri, la progressiva paralisi incontro alla quale sta andando questo ufficio doganale non farebbe altro che facilitare ulteriormente, a giudizio degli interroganti l'attività criminale all'interno del porto"

Chiesto dunque un aumento del personale che "garantirebbe innanzitutto livelli minimi di sicurezza e legalità". Intanto le sigle sindacali di settore hanno recentemente proclamato lo stato di agitazione in provincia di Palermo e affermato l'intenzione di proclamare eventualmente uno sciopero nelle giornate di venerdì 16 ottobre e venerdì 30 ottobre. "Vogliamo capire quali iniziative intende intraprendere il Governo per ridurre il rischio terrorismo e contrastare infiltrazioni mafiose", chiudono i deputati.

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