Pedopornografia e crimini sul web: 87 denunce e 4 arresti nel 2017
E' il bilancio dell'attività portata a termine lo scorso anno dal compartimento di Polizia postale e delle comunicazioni “Sicilia Occidentale” di Palermo. Monitorati 11.750 spazi virtuali per il contrasto al cyberterrorismo
Ottantasette persone denunciate in stato di libertà, delle quali 7 per pedopornografia, 8 per hacking, 32 per financial cybercrime e 23 per reati contro la persona; quattro arresti e 243 siti web monitorati per contrasto alla pedopornografia. E' il bilancio dell'attività portata a termine nel corso del 2017 dal compartimento di Polizia postale e delle comunicazioni “Sicilia Occidentale” di Palermo.
Secondo quanto reso noto, sono inoltre stati monitorati 11.750 spazi virtuali per contrasto al cyberterrorismo. Gli agenti hanno poi incontrato oltre 5.000 studenti di 40 scuole nell'ambito delle campagne di educazione alla legalità informatica e di contrasto al cyberbullismo.
In ambito nazionale, nel settore della pedopornografia online sono stati operati 55 arresti e 595 denunce. E' scaturita poi un’assidua attività di monitoraggio della rete che ha visto coinvolti ben 28.560 siti internet, di cui 2.077 inseriti in “black list”.
Sempre in ambito nazionale, per contrastare il fenomeno dell’adescamento di minori online sono stati trattati complessivamente 437 casi, che hanno portato alla denuncia di 158 persone e all’arresto di 19. Un sensibile aumento, rispetto al 2016, è stato ravvisato in materia di reati informatici contro la persona (diffamazione, cyberstalking, trattamento illecito di dati personali, sostituzione di persona) per i quali sono state denunciate 917 persone e arrestate 8.
Un ruolo di grande rilievo è stato poi svolto dal centro nazionale anticrimine per la protezione delle infrastrutture critiche, che ha diramato alle infrastrutture critiche nazionali complessivamente 28.522 alert. L’attività di monitoraggio svolta in collaborazione con i gestori dei fornitori di servizi pubblici essenziali ha rafforzato gli strumenti volti alla protezione della sicurezza informatica, consentendo di individuare e gestire: 1006 attacchi informatici nei confronti di servizi internet relativi a siti istituzionali e infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale; 80 richieste di cooperazione nell’ambito del circuito “High Tech Crime Emergency”.
Tra le attività investigative condotte in tale ambito, si segnalano 68 indagini avviate nel 2017 per un totale di 33 persone denunciate e 2 arrestate.
Con riferimento al financial cybercrime, le sempre più evolute tecniche di hackeraggio, attraverso l’utilizzo di malware inoculati mediante tecniche di phishing,ampliano a dismisura i soggetti attaccati, soprattutto nell’ambito dei rapporti commerciali. Infatti lo scopo delle organizzazioni criminali è quello di intromettersi nei rapporti commerciali tra aziende dirottando le somme verso conti correnti nella disponibilità dei malviventi. Il Bec (business e-mail compromise) fraud o Ceo (Chief Exeutive Officer) fraud sono lamoderna applicazione della tecnica di attacco denominata “man in the middle”. Nonostante la difficoltà operativa di bloccare e recuperare le somme frodate, soprattutto perché inviate verso paesi extraeuropei (Cina, Taiwan, Hong Kong), la Specialità ha potuto bloccare alla fonte, su una movimentazione di 22.052.527 euro ben 20.839.576 euro, recuperarando 862.000 euro della residuale parte relativa ai bonifici già disposti.
Al riguardo, di rilievo è la recente operazione internazionale denominata “Emma3”, coordinata dal servizio Polizia Postale con la collaborazione di 21 paesi europei e diEuropol, che ha consentito di identificare 37 money mules, di cui 32 arrestati e 5 denunciati, nonché di bloccare oltre 150.000 euro.
Nel settore del cyberterrorismo gli investigatori della polizia postale e delle comunicazioni hanno concorso con altri organi di polizia e di intelligence alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di eversione e terrorismo, sia a livello nazionale che internazionale, posti in essere attraverso l’utilizzo di strumenti informatici e di comunicazione telematica. L’attività, funzionale a contrastare il proselitismo e prevenire fenomeni di radicalizzazione, ha portato a monitorare circa 17000 spazi web e alla rimozione di diversi contenuti. Parallelamente all’incremento dell’uso di strumenti telematici, sono cresciute le aspettative di sicurezza da parte del cittadino.
La polizia postale è impegnata, ormai da diversi anni, in campagne di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli connessi all’utilizzo della rete internet, rivolte soprattutto alle giovani generazioni. Si tratta in particolare dell’iniziativa “Una Vita da Social”, campagna itinerante della polizia postale ormai alla sua 5^ edizione, grazie alla quale sino ad oggi sono stati incontrati oltre 1 milione e 300 mila studenti, 147.000 genitori, 82.500 insegnanti per un totale di 10.750 Istituti scolastici e 190 città italiane. La campagna pone a disposizione le omonime pagine Facebook e Twitter , attraverso le quali vengono pubblicati gli appuntamenti, le attività, i contributi e dove i giovani internauti possono “postare” direttamente le loro impressioni a ogni appuntamento.
Grande consenso ha riscosso anche la campagna #cuoriconnessi, iniziativa che attraverso la proiezione di un docufilm e le testimonianze dirette dei minori vittime di prevaricazioni, vessazioni e violenze online, vuole offrire uno spunto di riflessione per avviare importanti considerazioni sul peso delle parole, sul loro valore e sulla loro potenza, ma anche sulle responsabilità degli adulti.