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Giovedì, 28 Marzo 2024
Palazzo Comitini

Comuni fuori dal Pnrr, nuovo decreto della Città metropolitana per salvare i progetti esclusi

Nell'atto firmato da Orlando, l'ente s'impegna a destinare altri fondi europei, quelli del Pon Metro, agli interventi ritenuti ammissibili ma non finanziabili. In più saranno riesaminate anche le opere considerate, in prima battuta, inammissibili. Ma i sindaci restano in attesa: "Partita ancora aperta"

Dopo la conciliazione avvenuta in un incontro a Palazzo Comitini, un decreto prova a sancire la pace tra la Città metropolitana e i 32 Comuni che, minacciando un ricorso al Tar, hanno contestato a graduatoria sui progetti del Piu, piano integrato urbano, da realizzare coi fondi del Pnrr per un importo complessivo di circa 198 milioni di euro. Nell'atto firmato oggi dal sindaco Leoluca Orlando c'è, innanzitutto, l'impegno di destinare altri fondi europei, quelli del Pon Metro, agli interventi ritenuti ammissibili ma non finanziabili con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In più si chiede all'ufficio staff del Pnrr di riesaminare i progetti ritenuti inammissibili, supportando i Comuni proponenti con l'obiettivo di correggere, integrare o sostituire gli interventi per indirizzarli su altre risorse del Pnrr.

"Si tratta di un decreto molto importante - dichiara Orlando - con il quale la Città metropolitana si pone l'obiettivo di recuperare con ulteriori fondi anche essi europei progetti presentati dai Comuni e che nel Piano integrato urbano risultano eccedenti rispetto alle risorse assegnate. E di costruire un programma di completamento del Piu grazie alle risorse del Pon Metro Plus 2021-2027 e di altri strumenti che offrono la nuova programmazione comunitaria al fine di garantire la piena partecipazione di tutti i Comuni dell'area metropolitana. Questi interventi, infatti, rappresentano il futuro degli enti locali in una prospettiva che lega riqualificazione urbana ad impegno sociale ed è fondamentale che nessuno venga escluso".

In prima battuta, sono stati 159 i progetti analizzati dall'ufficio staff del Pnrr della Città metropolitana, tra questi 57 sono stati ritenuti ammissibili e finanziabili coi fondi del Piano nazionale ripresa e resilienza, una trentina quelli che sono stati dichiarati ammissibili ma non finanziabili. Dopo la presentazione della graduatoria, i sindaci di 32 Comuni in un documento inviato allo stesso Orlando, con cui hanno chiesto la sospensione in autotutela del decreto con la lista dei progetti, hanno denunciato "tante incongruenze" e "grossi deficit di ammissibilità". Nel mirino dei sindaci erano finiti alcuni dei 57 interventi previsti in cui il soggetto attuatore è la Citta metropolitana di Palermo. Da qui l'annuncio di un ricorso al Tar, poi congelato, infine il vertice con Orlando che ha portato al decreto odierno.

Ma i sindaci dei Comuni fuori dal Pnrr restano in attesa di qualcosa di più concreto: "Quello firmato da Orlando oggi - afferma Salvatore Geraci, sindaco di Cerda - più che un decreto è un atto di indirizzo, senza riferimento di date di attuazione. Aspettiamo un altro decreto con le relative coperture finanziare". Lo stesso Geraci annuncia che  la "la prossima settimana una delegazione dei sindaci incontrerà il sindaco metropolitano, unitamente ai tecnici e all’amministratore di Sosvima, l'agenzia di sviluppo locale delle Madonie" e aggiunge che per questo motivo "la partita ancora è aperta".

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