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Cronaca

Con Pif al cinema si ride di mafia: “Ho girato senza pagare il pizzo”

"La mafia uccide solo d'estate", nelle sale il 28 novembre, rappresenta l'esordio alla regia per Perfrancesco Diliberto. "Ho detto da subito che non l'avrei pagato perché sarebbe stato assurdo, ci siamo riusciti grazie all'aiuto di Addiopizzo"

Perché di mafia si può anche ridere, se fatto con garbo. E di garbo Perfrancesco Diliberto, in arte Pif, ne ha parecchio. Per il suo esordio alla regia, con la commedia satirica “La mafia uccide solo d'estate” (GUARDA IL TRAILER), lo showman palermitano è riuscito a "girare quattro settimane a Palermo senza pagare il pizzo. Ho detto da subito che non l'avrei pagato perché sarebbe stato assurdo, visto il senso del film. Ci siamo riusciti, e non è una cosa così scontata, grazie all'aiuto fondamentale dell'associazione Addiopizzo e perchè non ho la mentalità dei miei genitori, che erano rassegnati".

Il neo regista diventato popolare in tv con le sue indagini satiriche per “Le Iene” e “Il Testimone”, lo racconta alla presentazione del film che sarà in gara al Festival di Torino e in sala dal 28 novembre in oltre 200 copie distribuite da 01. "Si può ridere della mafia - spiega Pif -. Io vengo dal mondo de Le Iene, dove ho imparato che attiri molta più attenzione arrivando scherzando, poi tirando fuori temi importanti, come cazzotti nello stomaco, per poi tornare a ridere. La cosa fondamentale è che la satira non offenda la tragedia".

La mafia uccide solo d'estate, il film di Pif

Nel film - nel quale è protagonista anche Cristiana Capotondi - ambientato a Palermo tra gli anni '70 e gli anni '90 attraverso gli occhi del protagonista Arturo e le sue avventure personali e amorose, si ripercorrono anche le tappe della guerra alla mafia fino alle stragi di Capaci e via D'Amelio.

Sul set del film di Pif foto Campolo/PalermoToday

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